LE SIMULAZIONI BASATE SULLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE DI OTTOBRE 2011 - GLI SCENARI I DATI DI BASE UTILIZZATI LE ANALISI MICRO GLI IMPATTI REGIONALI LE SIMULAZIONI BASATE SULL'ACCORDO SUL QUADRO FINANZIARIO DEL 7-8 FEBBRAIO 2013 - GLI SCENARI LA REGIONALIZAZIONE SECONDO LE REGIONI AMMINISTRATIVE I DATI DI BASE UTILIZZATI LE ANALISI MACRO SCENARIO REGIONE AMMINISTRATIVA / PESO PD SCENARIO REGIONE AMMINISTRATIVA / PESO SAU SCENARIO REGIONE AMMINISTRATIVA / PESO VA LE ANALISI MICRO GLI IMPATTI REGIONALI LA REGIONALIZAZIONE SECONDO REGIONI OMOGENEE DIVERSE DALLE REGIONI AMMINISTRATIVE LE ANALISI MACRO SCENARIO "VOCAZIONE PRODUTTIVA" PREVALENTE SCENARIO "SOIL REGIONS (SR)" AGGREGATE SCENARIO "GRADO DI SOSTEGNO" SCENARIO "GRADO DI SOSTEGNO" CON AIUTO PER ZONE SVANTAGGIATE (+10% SU AIUTO UNITARIO PER "REGIONE") SCENARIO "GRADO DI SOSTEGNO" CON AIUTO PER ZONE SVANTAGGIATE (AIUTO UNITARIO FISSO) SCENARIO "AREE SVANTAGGIATE/NON SVANTAGGIATE"
Italia state state state state state state state emilia state state state state state state state state state state state state
La stesura dei commenti relativi alle Regioni si deve ai ricercatori delle sedi regionali dell'INEA.

Il capping1

Il capping rappresenta il tentativo di porre un tetto all'ammontare massimo di pagamenti diretti di cui ciascuna azienda agricola dell'UE può beneficiare. Ciò rappresenta una prima parziale risposta alla questione della distorsione della distribuzione aziendale degli aiuti diretti, secondo cui una percentuale relativamente bassa di aziende riesce a catturare una mole consistente di pagamenti diretti (Conforti, Henke, Sardone, 2000; De Filippis, 2012).

Il capping non è una novità nella formulazione di nuovi strumenti della PAC, così come non nuova è l'idea è di ridurre in qualche modo l'ammontare di risorse disponibili per una singola azienda: con Agenda 2000 furono introdotti nel dibattito la modulazione e la degressività dei pagamenti diretti (INEA, 2000). Di questi strumenti, poi, solo la modulazione fu approvata, inizialmente come strumento volontario e poi come misura obbligatoria per gli Stati membri. Successivamente, durante la discussione precedente il varo della riforma Fischler, si iniziò a ragionare sulla possibilità di introdurre un tetto ai pagamenti diretti, ma questa ipotesi è rimasta sempre irrealizzata.

La proposta di capping della Commissione europea (COM(625) 2011) prevede un taglio progressivo degli aiuti concessi ad un'azienda così concepito:

  • il 20% sull'ammontare di aiuti da 150.000 a 200.000 euro;
  • il 40% sull'ammontare di aiuti da 200.000 a 250.000 euro;
  • il 70% sull'ammontare di aiuti da 250.000 a 300.000 euro;
  • il 100% sulla quota di aiuti al di sopra di 300.000 euro.

Le risorse così ricavate sono messe a disposizione dei programmi di sviluppo rurale di ciascuno Stato membro, come quota comunitaria.

Le novità della proposta attualmente in discussione sono due: la sottrazione all'ammontare degli aiuti suscettibili di taglio dei pagamenti verdi (in quanto considerati come remunerazione di un bene pubblico prodotto dal settore primario); lo scorporo dall'ammontare degli aiuti diretti degli oneri relativi alla manodopera salariata aziendale, inclusi i contributi sociali e le tasse relative al lavoro (De Filippis, 2012).

Se ad una prima lettura della proposta lo strumento del capping può sembrare di grande impatto e particolarmente punitivo per aziende che concentrano livelli molto elevati di aiuto, nella sostanza esso si limita ad una semplice sforbiciata ai pagamenti diretti delle grandissime aziende. La Commissione stima in 200.000 euro l'importo che si otterrebbe dall'applicazione del capping in Italia al 2019. Si tratta di un importo calcolato sulla base delle informazioni desunte dalla FADN (Farm Accountancy Data Network) e che, ovviamente, non tengono conto delle decisioni che ciascuno Stato membro prenderà in merito alla regionalizzazione e alla distribuzione del massimale nazionale tra aiuti2. Per questo motivo alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati per rivedere i massimali fissati nell'allegato III (i massimali nazionali al netto del capping), in considerazione del fatto che per ogni Stato membro e per ciascun anno, l'importo stimato del capping dovrà essere trasferito alla dotazione comunitaria per lo sviluppo rurale.

Volendo tentare una stima degli effetti del capping sulle aziende italiane per classe di aiuto si può fare riferimento ai dati 2010 diffusi dalla DG AGRI. Come si vede dalla tabella 1, in Italia la maggior parte delle aziende appartiene alle fasce di aiuto esentate dal capping stesso (cioè con aiuto inferiore a 150.000 euro), mentre, solo poco meno di 1.500 aziende appartengono alle classi che verrebbero colpite dal capping, e, di queste, solo 150 circa si vedrebbero imporre il taglio del 100% sulla parte di aiuti eccedenti i 300.000 euro.

In realtà, già solo sottraendo all'ammontare di aiuti la quota del 30% legata al greening risulterebbe che le uniche aziende ad essere realmente colpite dal capping sarebbero quelle che oggi ricevono oltre 300.000 euro. Queste aziende, con un calcolo un po' approssimativo (tagliando, cioè, al 100% gli aiuti superiori a 300.000 euro e senza tenere conto dei tagli del 20, 40 e 70% sulle fasce inferiori di aiuto) contribuirebbero al capping per oltre 100 milioni di euro. Si tratta di un importo notevolmente più alto di quello stimato dalla Commissione, in quanto calcolato su importi al lordo degli oneri relativi al lavoro dipendente e che non tengono conto degli effetti della l'omogeneizzazione degli aiuti su tutta la superficie agricola, che potrebbero ridurre gli importi medi annui e il numero di agricoltori coinvolti. Quindi gli effetti complessivi del capping in Italia saranno poco rilevanti e compresi tra l'importo stimato dalla Commissione, e tendenzialmente molto vicino ad esso, e l'importo stimato in questo esercizio. Ad essere colpite dal capping saranno poche aziende, soprattutto quelle a carattere prevalentemente estensivo. Nella tabella 2 vengono riportati alcuni esempi di calcolo "effettivo" dei tetti aziendali, tenuto conto delle esenzioni previste dalla proposta di regolamento relative al 30% del greening e ai costi del lavoro.

Tabella 1 - Pagamenti diretti 2010 e relativi beneficiari (classi di aiuto superiori a 150.000 €)

  Aiuti
Italia UE-27
(000 €) (%) (000 €) (%)
= 150 000 and < 200 000 €107.4682,61.016.5402,6
= 200 000 and < 250 000 €62.9121,5635.2391,6
= 250 000 and < 300 000 €51.9651,3472.5661,2
= 300 000 and < 500 000 €74.4401,8944.4232,4
= 500 000 €238.3595,81.280.2473,2
Totale aiuto = 150 000 €535.14412,94.349.01511
Totale4.134.747100,039.685.106100,0
 
Beneficiari
Italia UE-27
(000 aziende) (%) (000 aziende) (%)
= 150 000 and < 200 000 €6300,056.0000,08
= 200 000 and < 250 000 €2800,022.8500,04
= 250 000 and < 300 000 €1900,021.7400,02
= 300 000 and < 500 000 €2000,022.5000,03
= 500 000 €1500,011.4700,02
Totale beneficiari = 150 000 €1.4500,1214.5600,19
Totale1.247.830100,007.787.140100,00

Fonte: elaborazioni INEA su dati DG AGRI

Tabella 2 - Simulazioni di applicazione del capping in tipologie di aziende diverse (dati in euro)

PD pre capping 30% greening Costo del lavoro PD soggetti a capping Capping PD post capping
(a) (b) (c) (a-b-c) (d) (a-d)
140.00042.000098.0000140.000
330.00099.0000231.00022.400307.600
330.00099.000180.00051.0000330.000
1.200.000360.000360.000480.000245.000955.000
1.200.000360.000540.000300.00065.0001.135.000

NOTE:
1. Tratto dal capitolo 4 "Politiche per il lavoro e l'occupazione" della monografia di approfondimento dell'Annuario dell'agricoltura italiana, Il capitale umano in agricoltura (Macrì, 2013).
2. L'importo del Capping si desume dalla differenza, per ciascun anno e ciascuno Stato membro, tra i massimali fissati all'allegato II e quelli fissati all'allegato III della proposta di regolamento sui pagamenti diretti (COM(625) 2011).