P

Paese di origine

Indica il paese di provenienza dei dipendenti e collaboratori dell'azienda agricola o degli avventizi e stagionali utilizzati nel corso dell'esercizio; in quest'ultimo caso, l'informazione si riferisce alla maggioranza dei componenti del gruppo.

Pagamento debiti a quote costanti

Utilizzare il pulsante ‘Pagamento agevolato’ per registrare la rata di un debito a quote costanti. L’eventuale imputazione di un importo manuale comporta il ‘declassamento’ irreversibile del tipo di debito da quote costanti a debito di finanziamento a quote non costanti.

Pagamento debiti di funzionamento

Nel caso in cui l'importo del debito da pagare sia maggiore dell'importo iniziale accettare l'importo proposto nella sezione Dare, aggiungere una seconda linea dalla sezione Dare digitando il maggior importo pagato e selezionando il conto 'Sopravvenienze e oneri straordinari' completare l’operazione nella sezione Avere accettando l’importo calcolato e selezionando ‘conti correnti’ o ‘cassa. Nel caso in cui invece l’importo del debito da pagare sia minore dell’importo iniziale, accettare nella sezione Dare l’importo proposto, poi nella sezione Avere digitare l’importo effettivamente pagato correggendo quello proposto selezionando ‘conti correnti’ o ‘cassa’, quindi aggiungere una nuova linea nella sezione Avere selezionando il conto ‘Sopravvenienze e proventi attivi ed imputando nel campo importo la differenza tra il debito iniziale e quello effettivamente pagato.

Pagamento unico disaccoppiato

Il pagamento unico disaccoppiato è la modalità di sostegno diretto al reddito degli agricoltori, introdotta dalla riforma della PAC e disciplinata dal Reg. (CE) n. 1782/2003 del Consiglio e dai regolamenti applicativi della Commissione (CE) n. 795/2004 e n. 796/2004 e successive modificazioni. Esso si applica ai seguenti settori: seminativi, leguminose da granella, foraggi essiccati, carni ovicaprine, carni bovine, olio d'oliva, tabacco, latte, zucchero, pomodoro da industria, agrumi.
L'assegnazione del pagamento unico disaccoppiato è sganciata dalla produzione (per l'appunto disaccoppiato), ovvero non dipende dalla quantità e dal tipo di coltura o allevamento, ma dai titoli e dalla superficie aziendale posseduti dall'agricoltore.
I contributi vanno rilevati dapprima inserendo i titoli nell'anagrafica e poi registrando l'importo in prima nota tra i ricavi. Per alcune tipologie di contributo è necessario inoltre specificare i dettagli in gestione tecnica.

Parenti del conduttore

La metodologia GAIA richiede informazioni sociologiche sul nucleo familiare. A tal fine, nella maschera di anagrafica dell'imprenditore e nucleo familiare, vengono registrati tutti i componenti del nucleo familiare che vivono con l'imprenditore, anche se non prestano attività lavorativa in azienda.

Nel campo "Conduttore/parenti" va indicato il grado di parentela con l'imprenditore (coniuge, genitore, figlio, ecc.). Quando manca un rapporto di parentela nel campo va indicato "Nessuno", come nel caso in cui si registrano i soci di un'impresa che prestano manodopera non retribuita.

 

Partita IVA

Vedi CUAA.

Pascoli incolti produttivi

Foraggera permanente esclusivamente pascolata. Il cotico erboso non è oggetto di interventi migliorativi.    

Pascolo

Foraggera permanente il cui utilizzo esclusivo è il pascolo (equivalente erba fresca). Il cotico erboso è oggetto di interventi migliorativi annuali.    

Pascolo extra-SAU

Numero intero di giornate di pascolo, indicate per singola UBA, durante le quali il bestiame dell'azienda ha pascolato su alpeggi o altri pascoli non compresi nella SAU aziendale.
La giornata di pascolo/UBA è un'unità equivalente a una giornata di pascolo di una vacca lattifera o di un bovino o di un equino di più di due anni. Per i bovini e gli equini di meno di due anni, i caprini e gli ovini, le giornate di pascolo sono convertite in giornate di pascolo/UBA mediante i seguenti coefficienti rispettivi: 0,5, 0,2 e 0,15.

PC

Passività correnti. Sono rappresentate dai cosiddetti debiti di funzionamento, ossia dalla quantità di debiti verso fornitori non ancora estinti al 31 dicembre dell'esercizio contabile. Sono passività del patrimonio con scadenza a breve.

 

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PCS

Passività consolidate. Sono voci del passivo dello stato patrimoniale, denominate anche passività redimibili, con scadenze a medio e lungo termine, rappresentate essenzialmente dai mutui e prestiti da parte di enti finanziatori (banche ed altri istituti di credito e società finanziarie). Sono risorse finanziare destinate prevalentemente ad investimenti aziendali.

 

Piantagioni

Le piantagioni in GAIA vengono distinte in agricole e forestali.
Le prime comprendono sia le coltivazioni arboree, sia le coltivazioni erbacee pluriennali (foraggere escluse), il cui costo di impianto può essere soggetto ad ammortamento (carciofi, asparagi, fragole, rabarbaro); in modo analogo devono essere considerate le colture arbustive floricole. In altri termini sono ricomprese nelle piantagioni tutte quelle coltivazioni che possono presentare caratteri nella loro conduzione agronomica assimilabili a quelli delle piantagioni, quali la durata poliennale, gli elevati costi di impianto o la presenza di un periodo iniziale di costi superiori ai ricavi. Ciò implica che la registrazione di queste colture tra le piantagioni agricole oppure tra le colture erbacee dipende essenzialmente dalla tecnica agronomica adottata.
Le piantagioni forestali sono a loro volta distinte in Arboricoltura da legno, Boschi, Macchia mediterranea e altre colture permanenti.

PLT

Produzione Lorda Totale. È data dall'insieme della produzione lorda vendibile (PLV) e dal valore degli eventuali prodotti reimpiegati indipendentemente se sono impiegati nell'esercizio corrente o in quello futuro.

PLV

Produzione lorda vendibile. Valore della produzione agricola ottenuta dalla vendita, sia dei prodotti primari che trasformati, dall'autoconsumo, dalle regalie, salari  in natura, dalle variazioni di magazzino; dalla capitalizzazione dei costi per le costruzioni in economia e per le manutenzioni straordinarie, dalla rimonta interna di animali giovani, ed infine dagli aiuti pubblici in conto esercizio del primo pilastro della PAC.

 

PLV/RTA

Incidenza delle attività agricole. Indice economico che esprime il grado di efficienza dell'azienda, calcolato in base all'incidenza dei ricavi per attività prettamente agricole rispetto ai ricavi totali.

PLV/SAU

Produttività agricola della terra. Esprime la produttività unitaria della superficie agricola utilizzata. Indice economico che esprime il grado di efficienza produttiva della terra.

PLV/ULT

Produttività agricola del lavoro. L'indice economico esprime la produttività unitaria del lavoro rispetto ai ricavi aziendali derivanti dalle attività tradizionalmente agricole (ricavi delle attività primarie agricole e zootecniche).

PN

Prodotto  Netto. Nel bilancio riclassificato RICA_INEA rappresenta l'aggregato del conto economico derivante dalla differenza tra il Valore Aggiunto e i Costi Pluriennali.

 

PN/RTA

Redditività dei ricavi aziendali. Questo indicatore, espresso in termini percentuali, è una misura della efficienza economica dell'azienda. Il valore è tanto più elevato quanto maggiori sono i ricavi da attività agricole e complementari rispetto ai costi correnti e pluriennali.

PNET

Patrimonio Netto. Rappresenta la voce dello stato patrimoniale dell'autofinanziamento dell'impresa agricola. Le fonti interne di finanziamento sono gli apporti e gli accantonamenti dell'imprenditore (nelle diverse forme giuridiche) al netto degli autoconsumi e dei prelevamenti da parte dell'imprenditore e dei suoi soci, gli utili di esercizio provenienti dagli anni precedenti, e le eventuali riserve legali accantonate per legge. È denominato anche capitale di rischio in quanto viene utilizzato per coprire eventuali debiti e perdite finanziarie.

 

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Prati e pascoli permanenti

Foraggera di durata sempre superiore ai 5 anni, comprende un solo utilizzo (senza distinzione di specie), sfalciata ed affienata una sola volta nell'anno e poi pascolata (prodotto principale è il fieno).    

Prati e pascoli temporanei

Foraggera destinata ad essere sfalciata ed affienata una sola volta nell'anno. Regolarmente pascolata dopo la raccolta. La durata nella rotazione colturale può essere maggiore di 5 anni. Il prodotto principale è il fieno. Comprende un solo utilizzo generico denominato prato pascolo.    

Prato

Foraggera destinata ad essere sfalciata ed affienata (o insilata) una o più volte nell'anno. Sporadicamente viene pascolata. La durata nella rotazione colturale varia da 2 a 5 anni. Il prodotto principale è il fieno. Comprende 9 specie (medica, trifogli, sulla, lupinella, veccia, lupinella, ecc.) e 2 utilizzi generici (prato polifita e altre foraggere).

Prima Nota

Rappresenta il documento base di prima trascrizione dei movimenti, indispensabile per identificare e raggruppare le registrazioni elementari.
In GAIA l'attivazione della sezione Movimenti contabili (prima nota) consente la registrazione dei movimenti di entrate/ricavi e quelli di uscite/costi; nella stessa sezione è inoltre possibile procedere alla registrazione di fatti economici e patrimoniali/finanziari che avvengono all'interno dell'azienda (autoconsumi e rimonta interna, ma anche apporti e donazioni) o esclusivamente finanziari (operazioni finanziarie).

Primo pilastro

Fanno parte del primo pilastro tutti i finanziamenti comunitari che rientrano nelle Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM).

Prodotti agricoli

Tutti quei prodotti di origine agricola ottenuti attraverso la raccolta delle produzioni vegetali, la mungitura e la produzione zootecnica precedente la macellazione e compresa l'acquacoltura e la raccolta di prodotti selvatici (definizione da regolamento CE n.178/02, art.3).
È quindi compresa anche la produzione di beni non destinati all'alimentazione, provenienti dalle attività tipiche dell'agricoltura e della selvicoltura: tabacco, canapa e lino, lana, coloranti e cere, produzioni di combustibili di origine biologica (vedi Colture energetiche), quali il carbone vegetale, il metanolo e l'etere di colza, e di oli vegetali nelle tecnologie della lubrificazione, delle vernici, dei detergenti, ecc..
GAIA distingue i prodotti agricoli a seconda della provenienza (coltivazione o allevamento), dello stato di lavorazione (trasformati) e dell'origine (aziendale o extraziendale).

Prodotti principali e secondari

Per ciascuna attività di coltivazione e di allevamento, la procedura GAIA propone la lista dei prodotti ottenibili, che comprende sia quelli individuabili come principali, che quelli rientrabili in altre tipologie di produzione (secondari e sottoprodotti), in quanto in alcuni casi la loro definizione è legata agli usi particolari nei diversi contesti territoriali o alle finalità organizzative aziendali e quindi non facile. Tale distinzione è predefinita e non modificabile.
Poiché la metodologia contabile tratta queste due categorie in maniera differente è necessario che l'utente sappia distinguerle, in quanto è necessario sempre indicare in Gestione Tecnica la produzione del prodotto principale (anche se con valore uguale a zero) per consentire la sua gestione da parte del programma. A tal fine è possibile consultare la tabella richiamabile dal menù: Stampa / Tabelle / Tecniche / Prodotti principali e secondari.

I processi produttivi vegetali vengono gestiti in GAIA a livello di specie e modalità di coltivazione  (pieno campo, serra, orto industriale). Non possono essere quindi registrati prodotti di specie e modalità di coltivazione non presenti già nel riparto della SAU.

Prodotti tradizionali

Con il termine "prodotti tradizionali" s'intendono quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni. Il "sistema" dei prodotti tradizionali è regolamentato dal decreto del 18 luglio 2000.
I prodotti agroalimentari tradizionali italiani sono i prodotti inclusi in un apposito elenco, predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con la collaborazione delle Regioni; l'elenco aggiornato al 2004 dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni italiane è riportato nel decreto 22 luglio 2004 del Mipaf, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 agosto 2004.
I prodotti tradizionali agro-alimentari, insieme ai prodotti DOP e IGP, ai vini DOC e DOCG ei vini IGT e ai prodotti meritevoli di riconoscimento comunitario per la cui realizzazione si usano materie prime di particolare pregio, rientrano tra i prodotti tipici e sono oggetto di particolare attenzione da parte dei governi locali, regionali, nazionali

Prodotti trasformati

Prodotto agricolo ottenuto dalla trasformazione di prodotti non trasformati (vedi Prodotti agricoli). Tali prodotti possono contenere ingredienti necessari alla loro lavorazione o per conferire loro caratteristiche specifiche (definizione da regolamento CE n.852/04, art.2).

Produzione Standard

Valore monetario della produzione vegetale o animale che include le vendite, i reimpieghi, l'autoconsumo e i cambiamenti nello stock dei prodotti, al prezzo franco azienda (fanno eccezione i prodotti per i quali è impossibile la vendita senza il confezionamento). La Produzione Standard non include i pagamenti diretti, l'IVA e le tasse sui prodotti.

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PRT

Produzione Reimpiegata/Trasformata. Nei processi vegetali e zootecnici si ottiene dalla somma del valore della produzione reimpiegata con quella trasformata in azienda.

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