Il sistema agroalimentare italiano lamenta ancora la necessità di aggregare l'offerta per sostenere le dinamiche di mercato, soprattutto per i prodotti di nicchia e di qualità che caratterizzano il Made in Italy. In tal senso, il coordinamento e l'integrazione tra aziende nell'ambito delle filiere agroalimentari risultano fondamentali per affrontare il problema della frammentazione del settore primario. Lo sviluppo di forme di coordinamento verticale ha trovato negli ultimi anni un significativo supporto nell'approccio alla progettazione integrata di filiera (PIF), che sta diventando sempre più uno strumento essenziale per l'attuazione delle politiche di sviluppo rurale.
In tale contesto, i ricercatori di CREA-PB F. Cisilino, A. Giampaolo, F. Licciardo, M. Orlando e S. Tarangioli , hanno realizzato uno studio pubblicato dalla rivista Journal of Infrastructure, Policy and Development che si basa sul confronto tra le aziende che hanno aderito ai Progetti Integrati di Filiera del PSR Emilia-Romagna 2014-2022 e quelle che non vi hanno aderito.
L'obiettivo era quello di evidenziare le eventuali differenze tra i due gruppi di aziende per comprendere l'impatto della politica. Per l'analisi sono stati utilizzati i dati della RICA regionale, e il campione è costituito da oltre 2 mila aziende agricole.