Si è tenuta a Bruxelles il 15 Settembre 2023 la conferenza finale di presentazione del progetto pilota Converting Farm Accountancy Data Network (FADN) into Farm Sustainability Data Network (FSDN) che ha analizzato diversi aspetti dell’allargamento della rete di contabilità ad aspetti riguardanti tematiche sociali ed ambientali inerenti alla gestione delle aziende agricole. I punti più importanti di questa transizione sono stati già trattati in un report pubblicato nel 2022, al quale rimandiamo per approfondimenti. Oltre all’integrazione delle tre dimensioni della sostenibilità, lo schema dell’FSDN permetterà, sulla base ai principi di complementarietà e interconnessione, di potenziare le analisi di tipo trade-off tra i risultati economici delle attività agricole e le ricadute ambientali, di alimentare una baseline più dettagliata e funzionale alle esigenze degli stessi agricoltori e dei loro consulenti, e soprattutto di rispondere efficacemente al sistema di valutazione delle politiche agricole (benchmarking delle performance aziendali). L’intenzione della Commissione è anche quella di modernizzare l’attuale struttura della rete e incrementare la condivisione dei dati.
Il passaggio da FADN a FSDN è stato avviato nel 2020 nell'ambito della strategia Farm to Fork con l'obiettivo di allargare la base informativa della FADN con l'aggiunta di variabili sociali ed ambientali più idonee all'analisi e valutazione delle nuove politiche del settore agricolo. La dimensione economica resta quella più importante all'interno della nuova rete che però ingloba tutte le dimensioni della sostenibilità aziendale (un tentativo in tal senso era già stato fatto all'interno del progetto FLINT 2014-2016). La proposta di conversione da FADN a FSDN è stato oggetto di una consultazione pubblica seguita da una discussione sulle modifiche legislative (triloghi). Il Regolamento di base è già stato approvato (entrerà in vigore a fine 2023-inizio 2024) e sono iniziati i lavori sulla legislazione secondaria: regolamento delegato (Reg. 1198/2014) e di esecuzione (Reg. 220/2015), la cui finalizzazione è prevista per l’anno prossimo. Il 2025 sarà il primo anno di raccolta dati in FSDN (dati disponibili quindi nel 2026-2027).
Nel 2022 è stato avviato un progetto pilota per analizzare la fattibilità della conversione da FADN a FSDN, giunto a conclusione dopo 23 mesi (il report conclusivo è atteso per Novembre 2023). Le attività hanno coinvolto tutti gli Stati Membri che hanno partecipato attraverso le Liaison Agencies, la rete dei rilevatori e coinvolgendo in qualche caso direttamente le aziende agricole. Sono tanti i temi trattati dal progetto: le nuove categorie di variabili da proporre per inglobare i diversi aspetti della sostenibilità, le tecnologie di raccolta, il maggior coinvolgimento delle aziende, la possibilità di prevedere un ID comune per tutti gli Stati Membri, la necessità di una maggiore interoperabilità dei dati. Quanto emerso dal progetto supporterà nei prossimi mesi il lavoro del Comitato FADN e della Commissione che sono chiamati a decidere, nel dettaglio, i contenuti e la configurazione del nuovo schema, in accordo con gli Stati Membri. Leader del progetto pilota è Ecorys.
Di seguito una sintesi. realizzata da Sonia Marongiu di CREA-PB, sugli aspetti discussi nel corso della conferenza.
-> PRESENTAZIONE DEL PROGETTO PILOTA
Il progetto è stato suddiviso in 3 fasi (Disponibilità dei dati; Metodi di raccolta e motivazioni degli agricoltori; Sistemi informativi) e 7 temi. La parte più analitica riguardante la raccolta dei dati è stata condotta tramite una revisione della letteratura e attraverso delle interviste organizzate negli Stati Membri per valutare il fabbisogno informativo, la disponibilità, i modi di raccolta e le motivazioni alla partecipazione alla rete. Importante in questa fase è stata la rilevazione fatta presso le Liaison Agencies (il CREA-PB per l’Italia) per capire meglio la fattibilità legata all’inclusione di alcune variabili e la configurazione dei sistemi informativi nazionali.
Importante è stata la valutazione della possibilità di utilizzare la rilevazione FSDN all’interno di una strategia di benchmarking, utile anche alle aziende agricole: (i) come interagire con gli agricoltori, (ii) come creare dati facilmente utilizzabili, (iii) come incrementare la loro utilità, (iv) come motivare gli agricoltori a partecipare alla rilevazione.
-> BENCHMARKING
Per ogni dimensione della sostenibilità sono state proposte delle categorie (15) e delle sotto-categorie (34 ambientali, 23 sociali, 11 economici). Le variabili individuate sono state sottoposte ad una valutazione della difficoltà (operative e tecniche) di rilevazione da parte degli Stati Membri e dei benefici offerti dalla rilevazione. Sono state poi proposte delle metodologie per la raccolta delle informazioni.
SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE -> Environmental sustainability
SOSTENIBILITA’ SOCIALE -> Social sustainability
SOSTENIBILITA’ ECONOMICA -> Economic sustainability
Allargare la base della rilevazione a nuove variabili ed in particolare combinare l’aspetto ambientale con quello economico è un aspetto già affrontato in altri paesi. Un confronto con le rilevazioni fatte in Svizzera, Stati Uniti e Nuova Zelanda ha mostrato come le informazioni sull’uso dei fattori, gestione del suolo o benessere degli animali siano comuni, mentre altre risultano più legate al contesto europeo (come le caratteristiche del paesaggio, l’attrattività del settore e diverse variabili sociali).
Dal punto di vista della interoperabilità dei dati, il nuovo orientamento è quella di garantirla il più possibile per facilitare la raccolta ed evitare l’aggravio amministrativo legato alla raccolta di informazioni che sono già presenti in altri sistemi. Questo è un problema presente in tanti Stati Membri: una maggiore coordinazione e un approccio integrato consentirebbe di aumentare l’efficienza e l’armonizzazione tra le informazioni raccolte. Lo strumento più utile e richiamato più volte durante tutta la giornata, è stata la necessità di collegare lo schema di rilevazione FSDN al Fascicolo Aziendale ed eventualmente anche al registro agronomico. L’Olanda e l’Italia sono stati citati come esempi che potrebbero servire da modello per altri paesi. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse da parte del Ministero dell’agricoltura verso la FADN italiana (RICA), soprattutto dal 2021 quando è stata avviata, attraverso l’AGEA, l’attuazione del piano di evoluzione del SIAN, all’interno del quale la RICA è citata più volte, in particolare in corrispondenza dell’ampliamento funzionale del Fascicolo Aziendale. Uno dei principali benefici dell’integrazione sarebbe la riduzione degli oneri a carico delle aziende e dei soggetti coinvolti nella raccolta dei dati.
-> UNIQUE_ID
Le conclusioni hanno messo in evidenza l’importanza di questo processo di integrazione della quantità di dati rilevati ma anche le difficoltà di attuazione date dall’esistenza di diversi modi di rilevazione negli Stati Membri. Alcune informazioni vengono già raccolte da parte degli Stati Membri mentre altre sarebbero da strutturare ex-novo. Aspetti delicati riguarderanno la definizione delle variabili, il livello di dettaglio e la frequenza di raccolta.
-> CONCLUSIONI
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A livello nazionale la proposta della Commissione è stata accolta favorevolmente dal Comitato Nazionale RICA e da gran parte dei soggetti, pubblici e privati, interessati. In Italia viene confermato l’importante ruolo che la RICA ha assunto per le attività di programmazione e valutazione degli interventi previsti nel nuovo Piano Strategico della PAC. Nelle discussioni, anche interne al CREA, è stata ribadita l’esigenza di raccogliere i dati sui cambiamenti climatici, sulla qualità dei suoli, sul carbon farming, sull’impiego dei pesticidi e dei fertilizzanti, sul corretto utilizzo dell’acqua, sulla biodiversità, sulla produzione di bioenergie. Come peraltro viene ribadita l’esigenza di raccogliere più informazioni sulle condizioni di lavoro in agricoltura, sulla sicurezza dei lavoratori, sulle competenze degli addetti, sul tipo e livello di salario, sulle innovazioni. Ulteriori proposte sono state avanzate anche dai gruppi di lavoro della Rete Rurale Nazionale che hanno predisposto le analisi, attraverso i dati RICA, per giustificare i premi previsti nel PSP nazionale 2023-2027.