Anno di pubblicazione: 2012
Tipo pubblicazione: Rapporto in formato elettronico
Autori: L. Cesaro, S. Marongiu
A cura di: L. Cesaro, S. Marongiu
Articolo pubblicato su www.agrimarcheuropa.univpm.it.
Secondo i dati dell'ISTAT (2004), in Italia, le aree montane rappresentano circa il 54% del territorio. In tali aree, le attività agricole, selvicolturali e l'allevamento hanno una importanza rilevante e, molto spesso, risultano essere le uniche in grado di garantire la permanenza delle popolazioni e di evitare situazioni di estrema marginalità. Nonostante non esista a livello comunitario una politica agricola specifica per queste zone, nel corso del tempo si è intervenuti a loro supporto tramite diversi strumenti, in particolare attraverso i programmi di sviluppo rurale e le politiche regionali. La prospettiva futura legata alla probabile applicazione degli schemi di regionalizzazione della PAC e l'eventualità di dedicare un'area tematica di intervento alla montagna, suggerisce di iniziare ad analizzare con più attenzione le dimensioni dell'agricoltura nelle aree montane. Tale analisi è complicata dalla mancanza di una definizione univoca di montagna, tanto è vero che il modello che si tende ad adottare è quello di una montagna "a macchia di leopardo", con alternanza di aree forti ed aree deboli, seppur collocate nella stessa categoria altimetrica (UNCEM, 2002).