Anno di pubblicazione: 2013
Tipo pubblicazione: Rapporto in formato elettronico
Autori: S. Coderoni, G. Bonati, D. Longhitano, A. Papaleo, S. Vanino, M. Mambella
A cura di: Coderoni e Bonati
La stima delle emissioni dei gas climalteranti ha un ruolo fondamentale nell'ambito degli strumenti e delle politiche per fronteggiare i cambiamenti climatici, anche nel settore agricolo.
Esistono diverse metodologie per stimare le emissioni agricole di gas serra, che variano anche in base ai confini del sistema analizzato e alle finalità per cui si effettua il calcolo. Il lavoro proposto si pone l'obiettivo specifico di stimare le emissioni
di gas serra derivanti dai processi produttivi che avvengono all'interno dell'azienda agricola (processi naturali, metodi di produzione, gestione delle risorse), per informare e formulare analisi di tipo settoriale e incoraggiare l'utilizzo di buone pratiche, per ridurre quella parte delle emissioni su cui l'agricoltore ha un controllo diretto. Tra le varie metodologie esistenti per la stima delle emissioni, per ricostruire una metodologia aziendale, si è scelto di utilizzare le linee guida IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) poiché rappresentano uno standard riconosciuto a livello internazionale e forniscono una metodologia di default largamente applicabile, la cui efficienza è ampiamente riconosciuta. Le stesse permettono la stima di emissioni per sistemi con confini più ristretti di quelli nazionali, facendo particolare attenzione che l'oggetto della stima siano le sole emissioni e le rimozioni di gas serra che avvengono all'interno dei confini del sistema. Inoltre, utilizzare un adattamento a livello aziendale di tale metodologia, rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore armonizzazione delle stime, a livello nazionale (o locale) e internazionale. Attualmente infatti, la contabilizzazione delle emissioni legate alle attività agricole e forestali a livello internazionale, è regolamentata dalle linee guida IPCC e segue standard uniformi tra paesi, mentre a livello nazionale o territoriale, può avvenire in modi diversi, e basarsi su diversi indicatori.
La metodologia proposta, denominata ICAAI (Impronta Carbonica Aziende Agricole Italiane) viene sviluppata per essere utilizzata sia dagli utenti facenti parte del campione RICA (Rete di Informazione Contabile Agricola), sia da aziende agricole non ricadenti nel campione, che inserendo i dati della propria azienda in un apposito portale web, potranno conoscere una stima dell'impronta carbonica delle loro produzioni. Uno dei maggiori pregi della metodologia proposta, anche in questa prima versione, sta nel porre l'attenzione sulla singola azienda agricola come unità di analisi, attraverso una facile raccolta dei dati di attività, unendo i tre diversi settori (Agricoltura, Uso del Suolo ed Energia) che la metodologia ufficiale IPCC stima separatamente, nell'ottica di analizzare in modo unitario gli impatti emissivi ascrivibili alla singola azienda agricola. Inoltre, l'utilizzo della banca dati RICA, permette di calcolare degli indicatori d'intensità di emissione con riferimento a parametri economici e strutturali aziendali, portando a formulare valutazioni in termini di efficienza delle pratiche di mitigazione. Il lavoro si compone di quattro capitoli. Nel capitolo 1 viene presentato brevemente il contesto delle politiche di riferimento per la mitigazione delle emissioni agricole; nel capitolo 2 vengono presentati gli obiettivi del progetto; nel capitolo viene illustrata la metodologia utilizzata per ogni singola fonte emissiva: agricoltura, energia, uso del suolo e cambio d'uso del suolo. Nel capitolo 4 sono esposte alcune considerazioni conclusive con i principali punti di forza e di debolezza della metodologia e gli sviluppi futuri di lavoro per il miglioramento delle stime.