Abruzzo1
L'impatto sull'Abruzzo della proposta di riforma della PAC fornisce un quadro della situazione regionale post-2013 piuttosto discordante in relazione alle due diverse simulazioni utilizzate. Con il primo scenario si registra un indubbio vantaggio nella redistribuzione delle risorse, nel secondo, invece, si realizza un impatto negativo con variazioni significative a seconda delle specializzazioni produttive. Un aspetto comune ad entrambi gli scenari è che vengono penalizzate le aziende ubicate in aree collinari, mentre nelle aree montane la rimodulazione degli aiuti diretti apporta considerevoli vantaggi alle aziende agricole.
Scenario 1
Nel primo scenario, con il nuovo regime si evidenzia un incremento medio di aiuto ad azienda pari al 26,3% che influenza positivamente il reddito netto che passa da 30.531 a 31.727 euro, con un incremento del 3,9%, incluse quelle che ad oggi non percepiscono aiuti diretti. Con riferimento alle sole aziende beneficiarie del pagamento unico, l'incremento dell'aiuto è pari al 16,6%, con un'incidenza positiva (20,6%) anche sul peso degli aiuti sul reddito aziendale.
I poli produttivi delle aziende specializzate e più rappresentativi dell'agricoltura abruzzese registrano andamenti abbastanza omogenei, con settori che beneficiano più di altri della riforma.
Le aziende dell'ordinamento produttivo arboreo registrano una variazione positiva in termini di reddito netto pari al 7%, tale incremento è strettamente connesso al considerevole aumento della componente aiuto che raggiunge quasi il 74%; analogamente anche le aziende zootecniche specializzate in erbivori fanno registrare una variazione positiva del reddito dell'8% dovuto ad un aumento del sostegno del 48,7%. Le aziende specializzate in seminativi2 presentano un minore incremento dell'aiuto rispetto agli ordinamenti tecnici precedenti, pari al 12,5%, che incide sul reddito netto aziendale con una variazione positiva dell'1,9%. Nelle aziende miste del polo erbaceo-arboreo, settore produttivo tra i più rappresentativi dell'agricoltura regionale, l'aiuto diretto aumenta di quasi 2 punti percentuali, con un miglioramento del reddito aziendale dello 0,8%. Per quest'ultima tipologia di aziende, in cui la componente aiuto diretto è un fattore determinate della sostenibilità stessa dell'azienda, poichè ad oggi costituisce il 42% del reddito aziendale, una sua rimodulazione incide in maniera significativa.
La rimodulazione degli aiuti diretti secondo il peso della SAU incide in modo positivo sugli OTE più rappresentativi dell'agricoltura abruzzese, tuttavia se consideriamo esclusivamente le aziende che ad oggi beneficiano dell'aiuto, si evidenzia una situazione dicotomica in quanto tra i 4 maggiori poli emerge che in due di essi (3-arboreo e 4-erbivoro) si registra un'incidenza positiva della riforma mentre negli altri due (1-seminativi e 6-erbaceo-arboreo) si rileva un impatto negativo. Negli altri quattro ordinamenti (OTE 2, 5, 7 e 8) è interessante osservare come solamente quello misto coltivazione-allevamenti presenta una buona performance mentre gli altri 3 registrano andamenti negativi.
Rispetto alla zona altimetrica di appartenenza, si rileva che nelle aziende ubicate in aree collinari l'aiuto diretto diminuisce del 7,6% con conseguente calo del reddito dell'1,4%, al contrario, nelle aree montane, dove l'aiuto medio passa da 4.884 euro ad azienda a 9.097 euro, si registra un incremento del reddito di oltre il 10%.
Scenario 2
Con lo scenario che ipotizza un contributo ad ettaro pari a 156 euro la situazione regionale si capovolge completamente. L'aiuto diretto diminuisce del 15,3% ed il reddito netto aziendale subisce una flessione del 2,4%, passando da un reddito netto medio di 30.531 euro a 29.810 euro.
Tutti i principali settori produttivi, ad esclusione dell'ordinamento arboreo, registrano un calo dell'aiuto e conseguentemente del reddito. Il polo delle piantagioni agricole, in cui opera quasi il 50% delle aziende abruzzesi (Indagine SPA 2007), è l'unico che nel secondo scenario riesce a beneficiare della redistribuzione dell'aiuto (+16,6%) con un'incidenza sulla redditività aziendale dell'1,6% rispetto all'attuale configurazione della politica agricola comunitaria. Anche se il secondo scenario presenta elementi negativi nel complesso, il peso specifico del comparto delle arboree potrebbe attenuare l'impatto della riforma sull'agricoltura abruzzese, grazie all'effetto della redistribuzione degli aiuti a favore delle aziende più rappresentative del territorio regionale.
L'OTE delle aziende zootecniche specializzate resta sostanzialmente invariato, mentre quello dei seminativi vede una diminuzione sia in termini di aiuti (-24,5%) che di reddito (-3,8%). Tra i poli produttivi più rilevanti è quello misto erbaceo-arboreo a subire l'impatto maggiore, con una riduzione dei pagamenti diretti del 31,7% e del reddito del 13,3%. Come precedentemente sottolineato, in questo comparto la componente aiuto diretto è strettamente legata alla sopravvivenza stessa dell'azienda, e questa ipotesi di rimodulazione porterebbe dal 42,5% al 33,1% il rapporto sostegno su reddito netto, rendendo, infine, poco sostenibile l'attività dell'azienda. Anche gli altri 4 ordinamenti presentano tutti un andamento negativo.
Considerando la localizzazione territoriale, rispetto al primo scenario l'impatto della riforma sulle aziende ubicate in aree collinari risulta essere ancora più marcato con una diminuzione dell'aiuto del 38,1%, rispetto al -7,6% del primo scenario, e un calo del 6,9 % in termini reddituali. Le aziende situate in aree montane anche nell'ambito del secondo scenario presentano il segno positivo registrando un aumento dell'aiuto e quindi del reddito.
NOTE:
1. A cura di Marco Gaito, Matteo Martino, Stefano Palumbo della sede regionale INEA per l'Abruzzo.
2. Nel polo "1 - seminativi" sono comprese anche le aziende dell'area del Fucino con orticole a pieno campo.
SCENARIO 1
Aiuto forfetario regionale 232,6 €/ha (pagamento base "peso SAU" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 2
Aiuto forfetario regionale 156,0 €/ha (pagamento base "peso PD" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 3
Aiuto forfettario regionale 288,6 €/ha (peso SAU) - anno 2020
SCENARIO 4
Aiuto forfettario regionale 132,9 €/ha (peso pagamenti diretti - PD) - anno 2020
SCENARIO 5
Aiuto forfettario regionale 181,8 €/ha (peso valore aggiunto - VA) - anno 2020