Basilicata1
Premessa
L'analisi dell'impatto della riforma delle modalità di erogazione dei pagamenti diretti della PAC sul reddito delle aziende e sulla distribuzione degli aiuti è un tema quanto mai sentito in Basilicata, regione prevalentemente a seminativi, settore che fa registrare il più elevato importo unitario degli aiuti diretti (271 euro) e nel quale l'incidenza degli stessi sul reddito netto è pari, nel triennio considerato 2007/2009, a circa il 53% nelle aziende facenti parte della RICA. Da evidenziare ancora come la quasi totalità delle aziende del campione RICA lucano beneficino degli aiuti diretti (91%).
Le due simulazioni effettuate fanno riferimento alla situazione a regime nel 2019 e l'importo dell'aiuto è comprensivo del pagamento base e di quello verde, due componenti che peraltro rappresentano la quasi totalità dell'aiuto stesso (80%). Si è ritenuto, infatti, allo stato attuale molto complicato calcolare gli importi delle altre quattro componenti (pagamento per le aree con vincoli naturali, pagamento per piccoli agricoltori, pagamenti accoppiati e pagamento per giovani agricoltori), non essendo ancora chiari i criteri di attribuzione.
Scenario 1
Il primo scenario, che distribuisce il massimale per entrambi i pagamenti in funzione del peso che le Regioni hanno nella definizione della SAU nazionale, è favorevole alla Basilicata. Infatti, a fronte di un aiuto medio per ettaro riveniente dai dati RICA pari a 198,5 €/ha in tutte le aziende del campione, la simulazione prevede un valore unitario di 232,2 €/ha.
Il reddito netto aziendale, a livello regionale, fa registrare un incremento medio del 5,5%, quale risultato di variazioni di segno opposto verificatesi tra i vari comparti. Il settore dei seminativi è l'unico che fa registrare una diminuzione sia degli aiuti unitari (-13%) che del reddito netto (-6,3%), risultato non certo trascurabile in considerazione del fatto che oltre il 30% del campione RICA ha questo ordinamento. E' da evidenziare, di conseguenza, la riduzione dell'incidenza degli aiuti sul reddito netto di 3,5 punti percentuali. L'importanza del seminativi in Basilicata è confermata anche dai dati dell'ultimo censimento ISTAT dell'agricoltura, dal quale si rileva che il 61,5% della SAU regionale è investita a seminativi.
Negli altri comparti, invece, si registrano risultati positivi che raggiungono anche il 17% circa di incremento del reddito netto nel polo "erbivori".
Relativamente poi alla ripartizione per zona altimetrica, la simulazione evidenzia una penalizzazione dei risultati economici delle aziende situate in collina. La cerealicoltura lucana si concentra infatti nei comuni collinari dell'Alto Bradano, e questo ordinamento ha sicuramente inciso negativamente sulla media sia del reddito che degli aiuti unitari delle aziende collinari.
Nella pianura litoranea del metapontino si praticano le colture intensive, arboree ed orticole, che risentono favorevolmente dell'aumento del valore unitario dei premi, ma è in montagna che l'incremento dell'aiuto diretto (+89%) e del reddito netto (+24,5%) sono più significativi, a rimarcare la presenza di indirizzi produttivi più estensivi (seminativi e zootecnia, in particolare), che nel triennio considerato hanno usufruito di aiuti di minor valore unitario. Tutto ciò contribuisce ad avvicinare la redditività delle aziende montane a quelle delle altre due zone altimetriche.
Il risultato è un maggiore livello di incidenza degli aiuti sul reddito netto aziendale nelle aziende di montagna (+14,3 punti percentuali), molto più accentrato rispetto al dato della pianura (+2,2), mentre in collina si registra un decremento di 1 punto percentuale.
Scenario 2
La seconda simulazione ipotizza una distribuzione del pagamento di base tra le Regioni sul principio del peso che ciascuna di esse riveste nella distribuzione storica degli aiuti. Il valore del pagamento verde, invece, è attribuito sulla base del peso che ciascuna Regione riveste sulla SAU nazionale. In Basilicata tale valore assomma a 190,1 €/ha, cifra più bassa di quella registrata nel campione RICA nel triennio 2007/09.
La proposta di riforma ha, nel suo complesso, un impatto negativo sui redditi netti delle aziende agricole del campione RICA lucano, determinando una contrazione, seppur limitata, in media pari all'1,4%. Anche in questa seconda simulazione, è il comparto dei seminativi ad essere maggiormente penalizzato sia in termini di aiuto unitario (-29%) che di reddito netto (-14%), ma anche l'ordinamento misto erbaceo-arboreo subisce una contrazione del 3% del reddito netto.
L'analisi dei dati per zona altimetrica evidenzia la penalizzazione del reddito delle aziende collinari (-8,5%), quale conseguenza della riduzione del 22% dell'importo unitario degli aiuti a beneficio di ciascuna azienda; viceversa, le aziende montane risultano avvantaggiarsi dalla riforma, con un incremento del 15% del reddito netto, legato, come precedentemente evidenziato, alla presenza di ordinamenti estensivi che, nel triennio considerato, hanno ricevuto minori aiuti diretti.
NOTE:
1. A cura di Carmela De Vivo della sede regionale INEA per la Basilicata.
SCENARIO 1
Aiuto forfetario regionale 232,6 €/ha (pagamento base "peso SAU" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 2
Scenario 2 - Aiuto forfetario regionale 190,1 €/ha (pagamento base "peso PD" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 3
Aiuto forfettario regionale 288,6 €/ha (peso SAU) - anno 2020
SCENARIO 4
Scenario 4 - Aiuto forfettario regionale 200 €/ha (peso pagamenti diretti - PD) - anno 2020
SCENARIO 5
Scenario 5 - Aiuto forfettario regionale 129 €/ha (peso valore aggiunto - VA) - anno 2020