Fonte: elaborazioni INEA su dati RICA Friuli Venezia Giulia (2007/2009) ×
Fonte: elaborazioni INEA su dati RICA Friuli Venezia Giulia (2007/2009) ×
Fonte: elaborazioni INEA su dati RICA Friuli Venezia Giulia (2007/2009) ×
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Friuli Venezia Giulia1
Il lavoro presenta una simulazione dedicata al Friuli Venezia Giulia, realizzata sulla base di un'ipotesi post riforma che prende in considerazione i primi due dei sei elementi che caratterizzano l'articolazione dei Pagamenti Diretti: il pagamento di base e il pagamento verde. Per approfondimenti si rimanda alla lettura della nota metodologica propedeutica alle simulazioni. L'analisi è stata sviluppata intorno a due scenari: il primo suppone che il massimale sia distribuito tra le regioni sulla base del loro peso sulla SAU nazionale, sia per il pagamento di base che per il pagamento verde (tabb. 1 e 2 - scenario 1 della nota metodologica); il secondo scenario ipotizza invece che il massimale per il pagamento di base sia distribuito tra le Regioni sulla base del loro peso rispetto alla distribuzione storica degli aiuti, mentre per il pagamento verde la distribuzione sia basata sul peso della regione rispetto alla SAU nazionale (tabb. 3 e 4 - scenario 2 della nota metodologica). Inoltre, questa simulazione considera la regione amministrativa quale criterio di regionalizzazione (ritenuto il più plausibile). Tra i possibili criteri che potrebbero essere impiegati si annoverano, infatti: aggregazioni di più regioni amministrative (macro-regioni), aree caratterizzate per zona altimetrica, aree agricole intensive o estensive, ma anche una molteplicità di criteri che potrebbero essere considerati contemporaneamente per calibrare l'impatto della redistribuzione.
Il peso economico del settore agricolo in Friuli Venezia Giulia risulta piuttosto modesto (2% circa del Valore Aggiunto nazionale), ed interessa una porzione di territorio piuttosto scarsa (solo il 38% del territorio risulta pianeggiante). La SAU totale corrisponde a poco meno di 220 mila ettari, in diminuzione del 7,6% rispetto al 2000 (ISTAT, 6° Censimento Agricoltura 2011). Tuttavia, la contrazione delle superfici coltivate rispetto al precedente Censimento risulta inferiore alla diminuzione del numero di aziende agricole (circa 22 mila in Regione, pari a -33%). Il processo di concentrazione dei terreni ha portato ad un aumento della dimensione media aziendale che si attesta intorno a 10 ettari. Secondo i dati dell'ultimo Censimento, circa tre quarti della SAU regionale sono coltivati a seminativo, cereali, piante industriali e foraggere. Il 30% circa delle aziende ha superficie a vite (9% della SAU complessiva) ed il settore vitivinicolo rimane senza dubbio uno dei settori di punta della Regione. Tra le coltivazioni legnose agrarie, le vitivinicole sono dunque prevalenti (86,6% delle aziende, 75,5% della superficie). La superficie vitata risulta aumentata di circa mille ettari, mentre il numero di aziende viticole è diminuito di oltre il 45%. Un altro settore particolarmente importante per il Friuli Venezia Giulia è quello zootecnico. Le aziende con allevamenti di bestiame destinato alla vendita sono il 14% circa del totale delle aziende agricole regionali. Il comparto zootecnico più rilevante a livello regionale risulta quello dell'allevamento bovino (65% delle aziende zootecniche), seguito da quello suinicolo. Anche in ambito zootecnico si registra una contrazione del numero di aziende ed un aumento della dimensione media: gli allevamenti bovini risultano dimezzati in dieci anni, mentre la loro dimensione media è passata da 27 a 43 capi per allevamento. Il sistema agricolo del Friuli Venezia Giulia risulta quindi caratterizzato da piccoli numeri, l'incidenza della SAU regionale su quella nazionale corrisponde infatti all'1,7%.
Le simulazioni sul possibile impatto della nuova PAC effettuate a livello regionale si basano sui dati RICA. Sono state considerate le informazioni raccolte nel periodo 2007/2009, pertanto i risultati sono dati medi triennali. Le elaborazioni si riferiscono a tre consistenze: al campione RICA nel complesso, al gruppo delle aziende con PUA e aiuti diretti e al gruppo delle altre aziende (senza aiuti). Il campione RICA del Friuli Venezia Giulia risulta composto da 634 aziende (media triennio), l'84,2% delle quali risulta percepire PUA e aiuti diretti. Il 78,1% delle aziende investite dalle politiche si colloca in pianura e solo il 3% in montagna. Il 33,8% del campione nel suo complesso è composto da aziende a seminativo (figura 1), seguono le arboree (29,5%) e gli erbivori (11,2%).
Le aziende a vite rappresentano il 19,2% e le aziende con allevamento bovino sono il 10,2%. Confrontando i dati campionari con i dati dell'ultimo Censimento si rileva un certo scostamento nella composizione delle attività produttive, tuttavia, la prevalenza dei diversi settori viene mantenuta. Osservando i dati del gruppo di aziende che percepisce PUA e aiuti diretti, si evince che il 99,9% delle aziende con allevamento bovino percepisce aiuti, seguito dal polo seminativi con il 97,7%, mentre le aziende che si collocano nell'ambito del settore vitivinicolo che beneficiano dei pagamenti sono il 58,9%.
Concentrando l'attenzione sul gruppo delle aziende con aiuti, si rileva che la SAU media delle aziende a seminativo è pari a 26,8 ettari, sostanzialmente in linea sia con il dato medio del campione nel complesso, che con il dato medio del gruppo di riferimento. Le aziende a vite, invece, si presentano con una SAU media aziendale lievemente superiore nel gruppo dei beneficiari (21,4 ettari) rispetto al campione nel complesso (18,1 ettari), mentre le aziende con allevamento bovino nei due casi, risultano mediamente della stessa dimensione (34 ettari circa). In generale, si osserva che la dimensione media aziendale del gruppo delle aziende beneficiarie è leggermente superiore rispetto al dato del campione nel complesso.
Il reddito medio aziendale delle aziende appartenenti al campione RICA totale, nel triennio considerato, risulta pari a 43 mila euro; di poco inferiore il dato riferito al gruppo di aziende beneficiarie (40 mila euro circa). Il settore dei seminativi registra un reddito medio aziendale piuttosto contenuto (14.144 euro), mentre le aziende a vite e con allevamento bovino superano il dato medio di gruppo con 61.883 e 63.766 euro rispettivamente. La figura 2 mostra il reddito medio dei diversi comparti, al quale si affianca il dato relativo all'aiuto medio aziendale (gruppo delle aziende con PUA e aiuti diretti). Appare opportuno ricordare che, per quanto riguarda i granivori, il campione RICA regionale rileva essenzialmente soccide. Pertanto, il reddito medio aziendale risulta molto elevato. Questa tipologia di aziende non sostiene costi diretti (solo i costi per il mantenimento della struttura) risultando, evidentemente grazie ai contratti in essere, un'attività molto remunerativa.
La figura 3 pone in evidenza l'incidenza degli aiuti rispetto al reddito aziendale. Il settore dei seminativi risulta il più sostenuto in proporzione (63,2%). Le aziende con allevamento bovino si collocano sulla media di gruppo (22,3%), mentre le aziende a vite presentano un'incidenza dell'aiuto sul reddito pari al 5,3%.
Secondo la simulazione effettuata in questo lavoro, l'aiuto forfettario regionale dello scenario 1 corrisponde a 232,6 €/ha, mentre nel caso dello scenario 2 l'aiuto ammonta a 239,6 €/ha. Le elaborazioni considerano soltanto il pagamento base e il pagamento verde. Esaminando i risultati che si ottengono rispetto ai due scenari considerati, l'incidenza percentuale degli aiuti sul reddito netto a livello di gruppo di aziende beneficiarie si contrae nel complesso di 5,1 punti percentuali nel primo scenario e del 4,7 punti percentuali nel secondo (figura 4 e figura 5). Nel caso dei seminativi si passa da 63,2% a 54,5% nello scenario 1 e a 55,2% nello scenario 2; riduzioni nell'ordine degli 8 punti percentuali si registrano sia per gli erbivori nel complesso (-8,5 e -8,1) che per i bovini in particolare (-8,5 e -8,2). Intorno ai 10punti percentuali è la variazione negativa relativa alle aziende miste coltivazioni e allevamento. Si osserva, infine, che in entrambi i casi le variazioni percentuali degli aiuti rispetto allo status quo risulta negativa per tutti i settori, tranne che per le arboree e quindi per le aziende a vite.
Gli effetti sulle aziende a livello regionale dipenderanno non solo dai criteri distributivi che verranno infine effettivamente stabiliti, ma anche dalla distanza di ciascuna azienda dal dato medio regionale che ne deriverà. Quali conseguenze si potrebbero dunque ipotizzare sulla base di quanto emerso? Tenendo conto del contesto friulano, potrebbero verificarsi fenomeni di "disattivazione" tipologica e ripercussioni a livello socio-economico, territoriale, ma anche di filiera. Sebbene gli agricoltori friulani negli ultimi anni sembrano aver acquisito maggiore consapevolezza del proprio ruolo (agricoltura ormai non significa più solo produzione di beni alimentari per la collettività, ma multifunzionalità, produzione di beni pubblici, salvaguardia dei territori) appare ancora necessaria una riflessione sulla possibilità che il decisore pubblico imprima un riorientamento delle politiche al mercato e un aumento degli investimenti in ricerca (agricola, bioenergetica, energetica) al fine di aumentare la produttività sostenibile delle aziende, sostenere il miglioramento della qualità dei prodotti, incentivare l'adozione delle innovazioni (comprese quelle già disponibili).
Per il Friuli Venezia Giulia sarà importante approntare un buon coordinamento degli obiettivi nell'ottica di un'attenta gestione degli interessi regionali, considerando anche approcci diversi che possano imprimere un cambiamento: da politiche di supporto allo svantaggio a politiche di incentivo che siano premianti per le aziende che adottano comportamenti virtuosi. Nell'ottica della nuova PAC potrebbe essere utile avviare progetti pilota, casi studio sui quali sperimentare procedure, verificare le migliori forme di intervento, rilevare criticità, stabilire criteri per l'implementazione di politiche di premio delle eccellenze, introducendo un cambiamento di prospettiva rispetto a quello attuale.
Sitografia
http://ec.europa.eu/agriculture/cap-post-2013/index_en.htm
http://ec.europa.eu/agriculture/cap-post-2013/communication/index_en.htm
http://ec.europa.eu/agriculture/cap-post-2013/consultation/index_en.htm
http://www.agriregionieuropa.it (vari numeri)
http://www.inea.it/public/it/progetti_attivita.php?action=3&id=224
http://www.rica.inea.it/public/it/index.php
ISTAT (2011) 6° Censimento generale dell'agricoltura in Friuli Venezia Giulia, dati provvisori (24/10/2011) www.censimentoagricoltura.fvg.it
NOTE:
1. A cura di Federica Cisilino della sede regionale INEA per il Friuli Venezia Giulia.
SCENARIO 1
Aiuto forfetario regionale 232,6 €/ha (pagamento base "peso SAU" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 2
Aiuto forfetario regionale 239,6 €/ha (pagamento base "peso PD" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 3
Aiuto forfettario regionale 288,6 €/ha (peso SAU) - anno 2020
SCENARIO 4
Aiuto forfettario regionale 304,2 €/ha (peso pagamenti diretti - PD) - anno 2020
SCENARIO 5
Aiuto forfettario regionale 225,2 €/ha (peso valore aggiunto - VA) - anno 2020