Lombardia1
Premessa
L'agricoltura della Lombardia si caratterizza per la sua vocazione zootecnica: nel 2010 il 60% del valore della produzione agricola a prezzi base era ascrivibile alla zootecnia, contro il 30% delle produzioni vegetali ed il 10% dei servizi connessi e delle attività secondarie2. Tra le produzioni vegetali, i comparti economicamente più importanti sono il foraggero e il cerealicolo e, tra i cereali, il riso assume particolare rilevanza essendo in Lombardia realizzata il 42% circa dell'intera produzione nazionale.
In questo contesto, l'analisi dell'impatto della riforma delle modalità di erogazione dei pagamenti diretti della PAC sul reddito delle aziende e sulla distribuzione degli aiuti è un tema di grande attualità, in considerazione sia della suddetta struttura produttiva lombarda, sia del fatto che le aziende agricole percepiscono, ad oggi, premi unitari tra i più alti d'Italia che, dai risultati dell'elaborazione dei dati RICA del triennio 2007/2009, risultano pari in media a 540 €/ha, importo che, nel caso delle aziende risicole, sale a circa 968 euro. La quasi totalità delle aziende RICA analizzate beneficia degli aiuti diretti (87%); oltre un terzo delle stesse ha ordinamento a seminativi con un'incidenza degli aiuti sul reddito netto del 63%.
Le due simulazioni effettuate fanno riferimento alla situazione a regime nel 2019 e l'importo dell'aiuto è comprensivo del pagamento base e di quello verde, due componenti che, peraltro, rappresentano la quasi totalità dell'aiuto stesso (80%). Si è ritenuto, infatti, che allo stato attuale fosse molto complicato calcolare gli importi delle altre quattro componenti (pagamento per le aree con vincoli naturali, pagamento per piccoli agricoltori, pagamenti accoppiati e pagamento per giovani agricoltori), non essendo ancora chiari i criteri di attribuzione.
Scenario 1
Il primo scenario, che distribuisce il massimale per entrambi i pagamenti in funzione del peso che le Regioni hanno nella definizione della SAU nazionale, è particolarmente sfavorevole alla Lombardia. Infatti, a fronte di un aiuto medio per ettaro riveniente dai dati RICA del triennio 2007/2009 pari a 526 €/ha in tutte le aziende del campione, la simulazione prevede un valore unitario di 232,6 euro, con una perdita secca di circa 300 €/ha.
Ciò ha una ricaduta diretta sul reddito netto aziendale che, a livello regionale, fa registrare una riduzione media del 10%, quale risultato di variazioni di segno opposto verificatesi tra i vari comparti.
Analizzando il dato per polo produttivo, si evidenzia che sono i seminativi, e all'interno di questi il riso, a subire le maggiori decrementi sia degli aiuti unitari (-76%) che di redditività (-48%), dato sicuramente preoccupante in relazione al peso che il comparto risicolo ha a livello regionale.
Negli altri comparti, invece, le perdite di redditività sono più contenute, intorno all'11%, mentre i comparti ortofloricolo e arboreo fanno registrare, a livello complessivo, risultati di segno positivo, seppur di limitata entità (rispettivamente +0,5% e +2,4%).
Relativamente poi alla ripartizione per zona altimetrica, la simulazione evidenzia una penalizzazione dei risultati economici delle aziende situate in pianura (-11,9%) e in collina (-3,9%), mentre in montagna il reddito netto aumenta di dieci punti percentuali, a sottolineare la presenza di ordinamenti poco sovvenzionati dalla PAC: gli aiuti diretti, infatti, in tale zona altimetrica assommano a 118 €/ha e quindi il nuovo importo ipotizzato è superiore al dato riveniente dal campione RICA.
Nella pianura si praticano i seminativi, le colture che, come abbiamo visto, risentono maggiormente dello sfavorevolmente nuovo valore unitario dei premi. È infatti in tale zona altimetrica che diminuisce maggiormente anche l'incidenza degli aiuti sul reddito netto.
Scenario 2
La seconda simulazione ipotizza una distribuzione del pagamento di base tra le Regioni sul principio del peso che ciascuna di esse riveste nella distribuzione storica degli aiuti. Il valore del pagamento verde, invece, è attribuito sulla base del peso che ciascuna Regione riveste sulla SAU nazionale. In Lombardia, in tale scenario, l'aiuto ammonta a 344,4 €/ha, più elevato di quello della prima simulazione, in quanto il peso storico della Regione è molto alto, ma in ogni caso più basso di quello registrata nel campione RICA nel triennio 2007/2009 di circa 200 €/ha.
Anche questa seconda simulazione ha, nel suo complesso, un impatto negativo sui redditi netti delle aziende agricole del campione RICA lombardo, determinando una contrazione in media pari al 6,5%. È il comparto dei seminativi ad essere maggiormente penalizzato sia in termini di aiuto unitario (-42%) che di reddito netto (-23%) e, ancora una volta, sono le aziende risicole a subire la decurtazione degli aiuti (-64%) e del reddito netto (-41%). Soltanto gli ordinamenti ortofloricolo, arboreo e erbaceo-arboreo mostrano un incremento di reddito netto, sebbene contenuto e al di sotto del 5%.
L'analisi dei dati per zona altimetrica evidenzia la penalizzazione più contenuta della precedente simulazione del reddito delle aziende di pianura (-8,9%) e collinari (-0,6%), quale conseguenza della riduzione rispettivamente del 47% e del 5% dell'importo unitario degli aiuti a beneficio di ciascuna azienda; viceversa, le aziende montane risultano avvantaggiarsi dalla riforma, con un incremento del 19% del reddito netto, legato, come precedentemente evidenziato, alla presenza di ordinamenti estensivi che, nel triennio considerato, hanno ricevuto minori aiuti diretti.
Bibliografia
INEA (2011), L'agricoltura lombarda conta - 2011, Roma.
NOTE:
1. A cura di Carmela De Vivo della sede regionale INEA per la Basilicata.
2. INEA, 2011.
SCENARIO 1
Aiuto forfetario regionale 232,6 €/ha (pagamento base "peso SAU" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 2
Aiuto forfetario regionale 344,4 €/ha (pagamento base "peso PD" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 3
Aiuto forfettario regionale 288,6 €/ha (peso SAU) - anno 2020
SCENARIO 4
Aiuto forfettario regionale 492,1 €/ha (peso pagamenti diretti - PD) - anno 2020
SCENARIO 5
Aiuto forfettario regionale 492,6 €/ha (peso valore aggiunto - VA) - anno 2020