Sicilia1
Considerando che dal 2014 i pagamenti diretti della PAC rifletteranno un'ottica ben diversa da quella che fino ad oggi ha governato lo scenario del sostegno all'agricoltura europea, le prospettive sull'assetto produttivo a livello regionale saranno ridisegnate e appaiono ancora incerte. In particolare, va sottolineata la volontà redistributiva dell'UE che si tradurrà nel rafforzamento del disaccoppiamento e nell'introduzione di nuovi titoli uniformi.
L'ipotesi redistributiva in funzione della SAU (scenario 1), utilizzata per l'assegnazione delle risorse a livello comunitario, qualora venisse adottata a livello nazionale, porterebbe alla perfetta omogeneità dei pagamenti di base, che sarebbero ripartiti in modo uniforme tra i diversi territori e sistemi agricoli italiani, riducendo le disparità attualmente esistenti.
L'ipotesi più conservativa basata sul peso dell'assegnazione storica degli aiuti (scenario 2) manterrebbe in parte (pagamento base) l'attuale ripartizione del budget nazionale tra le varie Regioni, disattendendo il principio di uniformità che tende, nel complesso, al perfezionamento del processo di disaccoppiamento del pagamento diretto, non solo dalle produzioni, ma anche dalle peculiarità territoriali. Infatti, resterebbe evidente la sperequazione tra le diverse regioni, con aziende agricole che percepirebbero aiuti ad ettaro anche molto diversi (fino a quasi tre volte) in virtù della loro collocazione geografica con evidenti effetti distorsivi sulla concorrenza.
Si precisa che l'analisi delle proposte di riforma e la metodologia seguita nell'elaborazione dei dati sono riportate nell'apposito paragrafo che precede gli approfondimenti regionali; pertanto si rimanda ad esso per gli specifici chiarimenti ed avvertenze del caso.
Scendendo nel dettaglio, di seguito vengono analizzati gli effetti delle due ipotesi di riforma sulle aziende del campione RICA in Sicilia. Va specificato che si è ritenuto opportuno focalizzare l'attenzione sui comparti più significativi per la Sicilia, non tanto in termini meramente economici, quanto di impatto socio-ambientale per il territorio.
I seminativi siciliani si estendono su oltre il 50% della SAU regionale e tradizionalmente caratterizzano il paesaggio di vaste aree collinari e montane dell'entroterra dell'Isola. In questo comparto gli aiuti PAC hanno avuto un ruolo fondamentale per la sussistenza delle imprese; infatti, le aziende del campione RICA che hanno beneficiato di PUA sono l'84% del totale. Per queste aziende il Pagamento Unico rappresenta oltre il 30% del RN.
Gli altri comparti presi in considerazione sono l'arboreo, con particolare riferimento all'agrumicolo e all'olivicolo, e lo zootecnico. Invece, si è ritenuto di non commentare gli effetti su altri comparti, pur importanti nel panorama regionale, quali il vitivinicolo e l'ortofloricolo, in quanto storicamente non beneficiari di pagamenti diretti.
Scenario 1
La simulazione sull'applicazione dello scenario 1, con un aiuto forfettario unico a livello nazionale di 232,6 €/ha, evidenzia effetti differenti a seconda del comparto esaminato.
In particolare, per i seminativi si osserva una variazione positiva dell'aiuto medio percepito dalle aziende RICA con PUA rispetto al triennio 2007/2009 pari al 18%, che si traduce in un incremento del RN del 6%. Di conseguenza aumenta l'incidenza dell'aiuto sul RN, che raggiunge quasi il 36%.
Va sottolineato che in Sicilia i seminativi sono diffusi soprattutto nelle aree interne, meno ricche e spesso soggette a vincoli e svantaggi naturali specifici. Pertanto, si può supporre che una parte consistente di essi potrà beneficiare dell'eventuale aiuto relativo (pagamento aree svantaggiate).
Diversa è la situazione dei comparti agrumicolo ed olivicolo, che vedono ridurre l'aiuto, rispettivamente, del 17% e del 22% con riflessi più modesti sul reddito netto (-3% e -5%, rispettivamente). Qualche parola in più va spesa per il comparto agrumicolo, che in un passato ormai lontano ha rappresentato un pilastro dell'economia agricola della Sicilia e un vanto per l'immagine stessa dell'isola in tutto il mondo. Ancora oggi, pur nelle difficoltà di produzione e mercato a tutti note, gli agrumi siciliani sono un punto di riferimento internazionale per quanto riguarda la qualità e le specifiche peculiarità di alcune produzioni. La riduzione di Reddito Netto evidenziata dal confronto con i dati medi del campione, appare notevolmente sottostimata dal momento che il dato riportato in tabella per le aziende con PUA (aiuto medio pari a 279,5 €/ha) fa riferimento al triennio 2007/2009 che tiene conto solo parzialmente dell'introduzione dell'aiuto disaccoppiato (applicazione della nuova OCM a partire dal 2008) che in Sicilia è pari a 728,98 €/ha o 1.368 €/ha a seconda della tipologia di produttore ("nuovo" o "storico").
Per quanto concerne gli allevamenti zootecnici (polo Erbivoro), per lo più a carattere estensivo e diffusi nelle aree interne collinari e montane dell'isola, si evidenzia un incremento dell'aiuto di 29 €/ha, pari al 14%, che comporta una rivalutazione del RN del 3%, delineando uno scenario analogo a quello attuale. Anche in questo caso vale quanto già detto per i seminativi a proposito del pagamento a favore delle aree svantaggiate.
Scenario 2
La simulazione sull'applicazione dello scenario 2, con un aiuto forfettario unico per la Sicilia di 193 €/ha, notevolmente inferiore alla media nazionale (-17%), evidenzia un calo complessivo per quasi tutti gli ordinamenti produttivi, con intensità differente a seconda del comparto di riferimento.
Per i seminativi si segnala una modesta diminuzione dell'aiuto per ettaro (-2%).
Per quanto concerne le arboree e, in particolare i comparti agrumicolo e olivicolo, le aziende con PUA evidenziano una pesante penalizzazione con l'avvento del nuovo scenario, che vede l'aiuto ridursi rispettivamente del 31% e del 35% e il RN contrarsi, rispettivamente, del 6,3% e dell'8,4%. Le riduzioni dei pagamenti per gli agrumi, pur consistenti, sono in realtà sottostimate, se si considera quanto già detto per lo scenario precedente a proposito dell'applicazione della nuova OCM. Infatti, con gli aiuti attualmente in vigore, le riduzioni raggiungerebbero il 74% per i produttori "nuovi" e l'86% per i produttori "storici".
Per gli allevamenti si registra una leggera diminuzione dell'aiuto (-5%) che non modifica sostanzialmente l'attuale scenario (RN -1,3%).
Conclusioni
In definitiva, in Sicilia, l'applicazione dello scenario 1 sembrerebbe non comportare grandi sconvolgimenti nell'attuale assetto generale produttivo per quanto riguarda le colture erbacee e gli allevamenti estensivi per i quali, peraltro, si assisterebbe ad un lieve innalzamento del livello medio degli aiuti con conseguente modesto miglioramento del reddito netto. Diversa è la situazione per quanto riguarda le colture arboree che risulterebbero fortemente penalizzate sul piano economico.
Al contrario, l'applicazione dello scenario 2 comporterebbe una penalizzazione, più o meno marcata, per tutti i poli produttivi presi in esame.
Infine, va sottolineato che il livello degli impegni previsti dall'attuale proposta di regolamento (soprattutto per il greening), a fronte di premi di entità comunque modesta, potrebbe, verosimilmente, scoraggiare l'adesione da parte di alcune tipologie di aziende siciliane, localizzate prevalentemente nelle aree di pianura ad agricoltura intensiva. Da una stima di massima, basata sui dati provvisori della superficie investita per tipo di coltivazione, rilevati dall'ultimo censimento generale dell'agricoltura dell'ISTAT, si può ipotizzare che i titoli della nuova PAC copriranno circa l'80% della SAU regionale. Ciò comporterebbe un innalzamento dell'aiuto per ettaro che si attesterebbe intorno a 280 euro per lo scenario 1 e 232 euro per lo scenario 2.
NOTE:
1. A cura di Ida Agosta della sede regionale INEA per la Sicilia.
SCENARIO 1
Aiuto forfetario regionale 232,6 €/ha (pagamento base "peso SAU" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 2
Aiuto forfetario regionale 193,0 €/ha (pagamento base "peso PD" + pagamento verde "peso SAU") - anno 2019
SCENARIO 3
Aiuto forfettario regionale 288,6 €/ha (peso SAU) - anno 2020
SCENARIO 4
Aiuto forfettario regionale 208 €/ha (peso pagamenti diretti - PD) - anno 2020
SCENARIO 5
Aiuto forfettario regionale 265,8 €/ha (peso valore aggiunto - VA) - anno 2020