La sezione Dati Patrimoniali è dedicata alla registrazione dei cespiti dell’azienda, attraverso la loro descrizione e misurazione economica, al fine di eseguire una fotografia del valore patrimoniale dell’azienda, nelle sue varie componenti. In altri termini, in questa sezione, si definisce l’inventario dell’azienda, registrando e valutando, con riferimento ad un specifico anno contabile, tutti gli elementi che compongono il patrimonio dell’azienda agricola.

Poiché l’applicazione Bilanciosemplificato non registra le movimentazioni dei beni patrimoniali (vendite o acquisti di beni patrimoniali materiali o diritti immateriali, né accensione di debiti ed estinzione di crediti, avvenuti nel corso dell’anno contabile), l’inventario (ossia la data di riferimento) è riferito alla fine dell’anno (31 dicembre), alla situazione esistente alla chiusura dell’Esercizio Contabile.

L’inventario riguarda tutti i beni, materiali e immateriali, di cui dispone l’azienda agricola, a prescindere dal titolo di possesso, purché entrino attivamente nella gestione dell’azienda e siano impiegati nei processi produttivi e nelle altre attività dell’impresa agricola (es. macchine ad uso prevalente per il contoterzismo attivo).

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– TERRENI

I terreni devono essere distinti in base alla loro tipologia (rappresentata da aggregati delle diverse qualità catastale), in terreni destinati ad un uso agricolo (SeminativiLegnose agrarie e Prati pascoli) e terreni non agricoli (Boschi e Altra superficie), nonché alla forma di possesso. Il campo descrizione consente all’utente di personalizzare l’identità del terreno.

Ai fini della redazione del Bilancio aziendale non è necessario registrare le singole particelle catastali. La distinzione è per tipologia di terreno e titolo di possesso.

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Ai fine della corretta registrazione del riparto colturale è infatti necessario registrare anche i terreni non in proprietà (vale a dire gestiti in affitto o in comodato), quelli temporaneamente non coltivati nel corso dell’anno contabile, come pure i terreni che a fine esercizio contabile (al 31 dicembre) sono usciti dalle disponibilità dell’azienda ma che nel corso dell’anno sono state realizzate una o più coltivazioni.

Dei terreni viene determinata la estensione (in ettari ed aree) ed il valore unitario, riferito all’ettaro di superficie, e valutato in base ai prezzi di mercato della zona, per usi agricoli.

A tal fine può essere utile consultare la banca dati dell’indagine del mercato fondiario del CREA-PB.

Tale valore deve corrispondere al valore del suolo nudo risultare ed essere comprensivo di eventuali miglioramenti fondiari in essi effettuati (ad esclusione di fabbricati, manufatti e piantagioni agricole), in quanto valutati separatamente nelle altre maschere dell’applicazione. Per i boschi e le pioppete il valore del terreno deve comprendere anche il valore del soprassuolo. Nella tipologia dei terreni a “Boschi” ricade anche l’arboricoltura da legno realizzata con essenze agricole (es. castagno da legno, ciliegio da legno, ecc.).

I terreni interessati da colture consociate (seminativi e legnose agrarie, oppure prati e legnose agrarie, ecc.), vanno suddivisi per tipologia, secondo il sistema pro-rata. Per maggiori dettagli sul termine pro-rata si può consultare il Glossario RICA. Per i terreni in comproprietà deve essere registrato il solo valore della quota di proprietà dell’imprenditore.

Il valore totale di tutti i terreni aziendali in proprietà determina il valore del Capitale “Terreni” dello Stato Patrimoniale.

I valori monetari, espressi in euro, devono essere arrotondati all’unità intera.

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Quando i dati di un Esercizio contabile vengono duplicati all’anno immediatamente successivo oppure ad un anno non conseguente (ad esempio dal 2016 al 2020), occorre se necessario aggiornare i valori qualora si prevede una loro variazione alla situazione ex-post.

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– PIANTAGIONI

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Con il termine di piantagione ci si riferisce alle colture arboree agricole pluriennali coltivate sui terreni dell’azienda, con esclusione quindi dei boschi, delle pioppete e delle piantagioni agricole da legno. Nella maschera delle piantagioni possono essere comprese anche le coltivazioni erbacee pluriennali (foraggere escluse) il cui costo di impianto può essere soggetto ad ammortamento: carciofeti, asparageti, fragoleti; in modo analogo devono essere considerate le colture arbustive floricole.

Le piantagioni agricole devono essere distinte per specie, titolo di possesso ed età, che costituiscono le informazioni essenziali per determinare il loro piano di ammortamento (deprezzamento annuo dei cespiti in proprietà). Di conseguenza, per ogni specie possono essere registrate più piantagioni, in funzione dell’eventuale diverso titolo di possesso e/o età, indipendentemente su quante particelle catastali viene coltivata. Il campo descrizione consente all’utente di personalizzare l’identità della piantagione. Ad ogni modo, l’utente ha la facoltà di dettagliare ulteriormente le piantagioni, tendo conto ad esempio della forma di allevamento, della cultivar oppure della tecnica colturale (es. convenzionale e bio). Quest’ultimi dettagli sulle caratteristiche delle piantagioni consento di registrare con maggiore precisione nella maschera delle Produzioni i relativi valori dei prodotti realizzati e la loro destinazione. La corretta registrazione delle superfici delle piantagioni agricole consente inoltre una puntuale classificazione tipologica comunitaria dell’azienda agricola fondamentale ai fini del confronto con altre aziende simili.

La superficie da considerare è quella occupata dalla piantagione, al netto delle tare, espressa in ettari, con due decimali. L’applicazione verifica che la superficie totale delle piantagioni registrare nella maschera dei Dati Patrimoniali corrisponda alla superficie registrata nella maschera dei Terreni per la tipologia “Legnose agrarie”, evidenziando nel box di colore arancione posto in fondo alla maschera l’eventuale incongruenza. Nel caso delle piantagioni consociate con colture erbacee o altre colture arboree, la superficie deve essere calcolata con il sistema pro-rata.

L’anno di entrata in piena produzione determina, in relazione all’anno contabile, lo stato produttivo della piantagione (in produzione o in fase di impianto). Per qualsiasi piantagione, indipendentemente dallo stato produttivo, può essere registrato il relativo valore delle produzioni aziendali nella maschera delle “Produzioni”. Devono essere quindi registrate anche le piantagioni acquistate o cessate nel corso dell’anno contabile ma che hanno dato origine a produzioni.

Per costo di impianto della piantagione si intende il costo sostenuto per acquistare o per realizzazione la piantagione in proprietà, dalla fase di impianto fino a quella di entrata in produzione, compresi gli eventuali costi indiretti dovuti a mancati redditi. È fondamentale che queste spese di impianto non siano duplicate con una analoga registrazione nella maschera della “Struttura dei costi” aziendali, ma devono essere registrate, cumulate, nella specifica voce di questa maschera. Delle piantagioni possedute in comproprietà con altre aziende agricole deve essere registrato il solo valore della quota di proprietà dell’imprenditore.

La quota di ammortamento annuale della piantagione viene calcolata in modo “lineare”, in base al rapporto tra il costo di impianto e la durata economica dell’impianto; questa è predefinita nel sistema e pari a 20 anni (5% del costo storico), al fine di garantire la confrontabilità dei risultati gestionali tra diverse aziende, nel rispetto della normativa civilistica. Tuttavia, l’utente ha la possibilità di indicare autonomamente la durata tecnica della piantagione; conseguentemente, l’età di una piantagione può essere superiore alla sua durata economica.

Nella maschera delle Piantagioni, a differenze dei Fabbricati e delle Macchine, non è presente il campo “Anno di acquisto“. Ai fini del calcolo del piano di ammortamento viene considerato l’anno di acquisto l’Anno Piena Produzione.

Il valore totale di tutte le piantagioni agricole in proprietà, calcolato in automatico dalla procedura, determina il valore del Capitale “Piantagioni” dello Stato Patrimoniale. I valori monetari espressi in euro devono essere al netto dell’IVA e arrotondati all’unità intera.

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– FABBRICATI

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In questa maschera dei Dati Patrimoniali devono essere registrati i fabbricati e i manufatti aziendali utilizzati normalmente per le attività produttive, compresi anche i fabbricati eventualmente acquistati o cessati nel corso dell’anno contabile (prima del 31 dicembre), ed effettivamente utilizzati per la gestione ordinaria dell’azienda.

Devono essere distinti in base alla tipologia, al titolo di possesso e all’età (o anno di acquisto). Nell’ambito della stessa tipologia, a parità di titolo di possesso e di età, possono essere registrati più fabbricati (per una maggiore qualità dei risultati finali è consigliato registrare i singoli fabbricati). Il campo descrizione consente all’utente di personalizzare l’identità del fabbricato/manufatto.

Per i fabbricati e manufatti in comproprietà con altri soggetti deve essere registrato il solo valore della quota di proprietà dell’imprenditore. La dimensione dei fabbricati deve essere registrata in relazione ad una specifica unità di misura, selezionata nell’apposita finestra.

Il costo di costruzione, da indicare per i soli fabbricati in proprietà, corrisponde al costo storico di acquisto oppure al totale dei costi sostenuti dall’azienda per costruire in economia il manufatto. È fondamentale che le singole spese sostenute nel corso dell’anno contabile per la costruzione in economia dei fabbricati e dei manufatti aziendali non siano duplicate con una analoga registrazione nella maschera della “Struttura dei costi” aziendali, ma che vengano registrati solo nel campo “Costo costruzione” di questa maschera.

La quota di ammortamento annuale dei fabbricati viene calcolata come quota lineare del costo di costruzione o di acquisto, sulla base della durata economica del fabbricato; questa è predefinita nel sistema e pari a 40 anni (2,5% del costo storico), al fine di garantire la confrontabilità dei risultati gestionali con le aziende del campoione RICA. Tuttavia, l’utente ha la possibilità di indicare autonomamente la durata tecnica del fabbricato; conseguentemente, l’età fisica di un fabbricato può essere superiore alla sua durata economica.

Il valore totale di tutti i fabbricati e i manufatti in proprietà, calcolato in automatico dalla procedura, determina il valore del Capitale “Fabbricati” dello Stato Patrimoniale. I valori monetari, espressi in euro, devono essere al netto dell’IVA e arrotondati all’unità intera.

 

 

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– MACCHINE

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In questa maschera dei Dati Patrimoniali devono essere registrate le macchine, gli attrezzi, gli impianti e le attrezzature aziendali utilizzati nella attività produttive e gestionali, compresi anche quelli eventualmente cessati o acquistati nel corso dell’anno contabile. Vanno esclusi, quindi, le macchine e gli attrezzi in disuso o di utilizzazione assolutamente eccezionale.

Devono essere distinti in base alla tipologia, al titolo di possesso e all’età (o anno di acquisto). Nell’ambito della stessa tipologia, a parità di titolo di possesso e di età, possono essere registrati più macchinari (per una maggiore qualità dei risultati finali è consigliato registrare i singoli macchinari). Il campo descrizione consente all’utente di personalizzare l’identità del fabbricato.

Per i macchinari ed impianti in comproprietà deve essere registrato il solo valore della quota di proprietà dell’imprenditore. La potenza erogata, espressa in cavalli vapore (1 CV=0,7355 Kw), deve essere indicata esclusivamente per le seguenti tipologie: Trattrici, Mietitrebbiatrici, e Semoventi. Mentre possono non essere registrati i macchinari che non erogano potenza e che sono stati completamente ammortizzati, devono essere registrate le trattrici e le altre macchine motrici per una corretta valutazione della potenza motrice aziendale, utilizzata per la valutazione degli indici aziendali.

Il costo di acquisto, da indicare per le sole macchine in proprietà, corrisponde al costo storico di acquisto oppure al totale dei costi sostenuti dall’azienda (per costruire ad esempio un impianto aziendale).

La quota di ammortamento annuale dei macchinari viene calcolata come quota lineare del costo di acquisto, sulla base del durata economica predefinita nel sistema, e pari a 15 anni (6,6% del costo storico), al fine di garantire la confrontabilità dei risultati gestionali tra diverse aziende, nel rispetto della normativa civilistica. Tuttavia, l’utente ha la possibilità di indicare autonomamente la durata tecnica della macchina; conseguentemente, l’età della macchina può essere superiore alla sua durata economica.

Il valore totale di tutte le macchine, gli impianti e le attrezzature in proprietà determina il valore del Capitale “Macchine” dello Stato Patrimoniale. I valori monetari, espressi in euro, devono essere al netto dell’IVA e arrotondati all’unità intera.

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– CASSA E CREDITI

Questa maschera è suddivisa in due sotto-maschere; Crediti e Cassa e Depositi.

Nella maschera dei Crediti vanno registrate le somme dovute da terzi (crediti da clienti, da cooperative, da cantine sociali, da altre aziende agricole, anticipi a fornitori, ecc.) per fatti inerenti esclusivamente l’attività di gestione dell’azienda, ancora da incassare al 31 dicembre dell’Esercizio Contabile di riferimento (vanno quindi esclusi i crediti accesi e saldati nel corso dell’anno contabile ossia prima del 31 dicembre. Devono quindi essere considerati i soli crediti presenti al 31 dicembre dell’Esercizio Contabile di riferimento).

Per ogni credito residuo, distinto per tipologia, deve essere indicato il periodo di competenza, specificando la data di accensione e la data di estinzione (posteriore al 31/12 dell’anno contabile in registrazione), con l’indicazione in questo campo del solo mese e anno (es. marzo 2017 per un credito dell’EC 2016). Nell’ambito della stessa tipologia di crediti e periodo di competenza, possono essere registrati in modo cumulato più crediti. Il campo descrizione consente all’utente di personalizzare l’identità del credito al fine di registrare tutte i crediti esigibili.

Definito il credito, va riportato l’Ammontare complessivo, al netto dell’IVA, determinato al momento dell’accensione e l’eventuale importo Incassato nel corso dell’anno contabile. L’importo Residuo viene invece calcolato in automatico, sulla base della data di estinzione.

Nella sotto-maschera della Cassa e Conti correnti, deve essere registrata, con un’unica operazione, il saldo (positivo o negativo) della somma algebrica della cassa contate e dei conti correnti (bancari e/o postali) dell’azienda, presente al 31 dicembre dell’Esercizio Contabile in registrazione.

 

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– DEBITI

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Questa maschera dedicata alla registrazione delle somme dovute a terzi, inerenti esclusivamente l’attività di gestione dell’azienda, è suddivisa in due sotto-maschere.

Nella prima possono essere registrati i debiti di finanziamento (mutui e prestiti), contratti per finanziare le attività ed i processi produttivi con risorse esterne. Si tratta di debiti con scadenza a medio e lungo termine (1 anno e più), le cui rate devono essere pagate oltre la data del 31 dicembre dell’esercizio contabile in registrazione. Vanno quindi esclusi i mutui e i presti saldati nel corso dell’anno contabile di riferimento.

Per ogni debito di finanziamento residuo, distinto per fonte di finanziamento, deve essere indicato l’ammontare, il periodo di competenza (la data di estinzione deve essere superiore al 31/12 dell’anno contabile in registrazione), la periodicità delle rate, e il relativo numero di rate già pagate al 31 dicembre. La durata del prestito, l’ammontare della singola rata, il numero delle rate e l’ammontare residuo, vengono calcolate in automatico. Il campo descrizione consente all’utente di personalizzare l’identità del debito.

L’ammontare delle quote interessi dei diversi debiti di finanziamento pagati nel corso dell’anno contabile devono essere registrati nella relativa voce della maschera “Struttura Costi”.

Nella sotto-maschera dei debiti di funzionamento, che insorgono quando il fornitore concede all’azienda agricola un periodo di tempo limitato (30/60/90 giorni), devono essere registrati i soli debiti della gestione aziendale (debiti verso fornitori, debiti verso la pubblica amministrazione, ecc.), al netto dell’IVA, non ancora saldati alla data del 31 dicembre dell’anno contabile in registrazione. Nell’ambito dello stesso periodo di competenza possono essere registrati, in modo cumulativo, più debiti di funzionamento non ancora estinti al 31 dicembre.

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– QUOTE E DIRITTI DI PRODUZIONE

In questa maschera devono essere registrate le concessioni di cui gode l’azienda nell’anno contabile in registrazione a fornire produzioni soggette a contingentamento comunitario: titoli storici, quote latte, quote reimpianti. Esse vanno valutate in base al valore storico posseduti dalle quote e dai diritti di produzione concessi dall’UE oppure acquisiti dall’azienda agricola.

In assenza di un mercato per un particolare diritto di produzione, il suo valore va stimato sulla base del sostegno pubblico ad esso associato. Non devono essere invece valorizzati i diritti e le quote in affitto.

In questa maschera possono essere registrati anche i valori dei brevetti e dei marchi di proprietà dell’azienda, attraverso la voce “Altri diritti”.

 

 

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