Considerata l’importanza che hanno assunto, anche a livello comunitario, le attività non “prettamente” agricole nella formazione del reddito delle aziende, con l’emanazione del Regolamento CE 1242/2008 è stata introdotta nella metodologia di classificazione tipologica, in aggiunta alle classi di ordinamento tecnico e di dimensione economica, un nuova modalità di classificazione che tiene conto dell’incidenza percentuale del valore delle Altre Attività Lucrative (AAL) sul valore complessivo della produzione standard aziendale; in Italia, tali AAL corrispondono nella sostanza alle “attività connesse”.
Queste attività economiche, seppure in alcuni contesti aziendali contribuiscano anche in maniera significativa al raggiungimento dell’utile dell’impresa agricola (reddito netto), non vengono prese in considerazione né nella fase di calcolo dell’OTE e né nella quantificazione della Dimensione Economica Aziendale. Le AAL rappresentano quindi ai fini della classificazione tipologica delle informazioni di tipo qualitativo e non economico: la dimensione economica dell’azienda viene determinata solo dal contributo apportato dalle singole attività tipicamente agricole o primarie, indipendentemente dall’incidenza più o meno rilevante delle altre attività connesse alla coltivazione dei terreni e all’allevamento degli animali.
Seguendo i documenti tecnici a supporto dell’attuazione del Regolamento CE 1242/2008, si possono elencare una serie di esempi di Altre Attività Lucrative connesse direttamente con l’attività primaria dell’azienda: agriturismo, fattorie didattiche, contoterzismo attivo, acquacoltura, turismo rurale, trasformazioni dei prodotti aziendali, produzione di energie rinnovabili, servizi ambientali, attività agro-artigianali. Tale elenco è coerente con il tipo di classificazione delle attività connesse gestite con il programma di contabilità GAIA. Dalle AAL vanno escluse tutte quelle attività di tipo finanziario (ricavi da servizi particolari come ad esempio l’affitto attivo di terreni, investimenti finanziari, gestione dei titoli di produzione, ecc.), e tutte quelle attività, seppure rientrante nella definizione di AAL, che vengono attuate in casi eccezionali, ossia non rappresentano una pratica economica ordinaria dell’azienda agricola.
L’incidenza percentuale delle AAL deve essere stimata rapportando il suo valore al fatturato complessivo dell’azienda (aiuti pubblici e AAL compresi):
Fatturato delle AAL |
Fatturato aziendale (attività agricole + AAL + aiuti pubblici) |
La stima, anche indicativa, del fatturato riconducibile alle AAL, consente di posizionare l’azienda in una delle tre possibili classi di incidenza percentuale delle AAL previste dal Regolamento CE 1242/2008, che si aggiunge alla consueta classificazione OTE e classe dimensionale. I limiti delle classi all’interno delle quali può essere collocata un azienda agricolo sono i seguenti:
I classe |
fino al 10% |
II classe |
dal 10 al 50% |
III classe |
oltre il 50% e meno del 100% |