Margine lordo allevamenti

Tale maschera ha un funzionamento analogo a quella relativa alle coltivazioni.

L’apertura della maschera dall’albero di navigazione è condizionata alla presenza in azienda di almeno un processo animale, vale a dire di una specie allevata nel corso dell’esercizio contabile: in assenza di specie animali allevate, infatti, compare un messaggio di avviso lanciato dalla procedura (“Attenzione, non sono presenti processi produttivi”) e la maschera non viene abilitata.

La maschera, che può essere ridimensionata o visualizzata a schermo intero, presenta lo schema tipico di una tabella a doppia entrata nella quale le colonne corrispondono alle specie animali e le righe alle singole voci di costo.

Altre informazioni riferite al singolo processo animale e riportate nell’intestazione delle colonne riguardano: la dimensione fisica dell’allevamento (espressa sia in numero di capi che in UBA e riferita alla consistenza media annua dell’allevamento) e la dimensione economica, espressa in termini di Produzione Lorda Totale (PLT) e di Utile Lordo di Stalla (ULS). La Produzione lorda totale comprende i reimpieghi e tiene conto del valore dei soli prodotti principali e secondari, escludendo il valore aggiunto dell’eventuale trasformazione in azienda degli stessi.

Questi dati sono integrati e completati attraverso la compilazione delle informazioni richiamate nelle righe della maschera in oggetto.

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L’imputazione dei costi per il calcolo dei margini lordi

Nelle righe compaiono tutte le possibili voci di costo attribuibili ai processi animali aziendali. Ciascuna voce di costo è identificata mediante la descrizione libera attribuita dall’utente in fase di registrazione della spesa (registrazioni contabili della prima nota o inserimento degli inventari iniziali in anagrafica). Per una maggiore intelligibilità dei costi, ogni voce di costo è ricondotta ad una delle quattro differenti tipologie possibili: costi specifici, identificati con la lettera A e coincidenti con quelle voci attribuibili completamente ed esclusivamente ai processi animali (possono essere identificati mediante la descrizione assegnata dall’utente oppure con l’intestazione dello specifico conto); costi generici (lettera B), ossia quei costi di carattere generale legati allo svolgimento delle diverse attività produttive presenti in azienda e pertanto non sempre direttamente imputabili a specifiche attività o gruppi di processi produttivi (nel nostro caso gli allevamenti); reimpieghi per allevamenti (lettera C), relativi a quelle produzioni aziendali impiegate quale mezzo di produzione per l’allevamento delle specie animali che si realizzano in azienda e infine le spese di trasformazione (lettera E), ripartibili esclusivamente tra le colture realizzate. Quest’ultima tipologia di spesa è comune ai Margini Lordi delle colture e non rientra nel computo delle spese  unitarie e del margine dei processi produttivi.

In corrispondenza di ciascuna delle voci di costo riportate sulle righe, la procedura indica i seguenti dati:

  • l’importo totale della singola voce di spesa (colonna Totale), aggiornato e determinato automaticamente dalla procedura a seguito delle operazioni contabili o tecniche del magazzino e, pertanto, non è editabile dall’utente;
  • il residuo di spesa (Residuo), aggiornato automaticamente dalla procedura ogni volta che ciascuna voce di costo, in tutto o in parte, viene attribuita alle singole specie allevate e, pertanto, non è editabile direttamente dall’utente ma ha la funzione di supportare l’operatore nel monitoraggio delle assegnazioni effettuate. Per le voci di costo specifiche (tipo A, C ed E), a lavoro ultimato, il residuo deve essere uguale a zero, vale a dire che i costi specifici devono essere completamente attribuiti agli allevamenti.

L’utente è chiamato ad assegnare la quota di spesa a carico di ciascuna specie (importo, espresso in euro), spostandosi verticalmente, all’interno di una specie, oppure orizzontalmente, da un allevamento all’altro, nell’ambito di una singola voce di spesa. L’assegnazione effettuata richiede infine la conferma attraverso il tasto Salva.

Completata l’assegnazione a ciascuna specie animale delle spese sostenute, la procedura calcola l’ammontare complessivo della spesa (riga Totale costi) e, rapportando quest’ultima alle UBA, determina il costo unitario per unità di bestiame (Costi/UBA); la procedura riporta, inoltre, il valore della produzione lorda totale conseguita per unità di bestiame (PLT/UBA).

Allo scopo di arricchire il ritorno informativo offerto dalla metodologia contabile di GAIA, all’utente è richiesta l’indicazione del numero di ore di lavoro, uomo e macchina, per singolo processo animale. A questo proposito vale quanto riportato nel precedente paragrafo relativo al Margine lordo delle colture. L’aggiunta di tali informazioni permette di scorporare ulteriori elementi di costo e consente di determinare il reddito (margine) operativo dei processi produttivi che costituisce un valido strumento a supporto della valutazione tecnico-economico del processo produttivo aziendale. L’ultima voce da compilare è relativa al Pascolo extra-SAU. Questo rappresenta il pascolamento delle singole specie presenti in azienda su terreni non compresi nella SAU aziendale (ristoppi, boschi, alpeggi, demani ecc.). Il dato si esprime in giornate di pascolo U.B.A. (gg/unità bestiame adulto). Si considera come giornata di pascolo U.B.A. l’utilizzazione del pascolo, come fonte unica di approvvigionamento (1 gg pascolo extra-SAU=10 Unità foraggere), per alimentare:

  • 1 vacca ( ovvero un bovino o cavallo o bufalino di più di 2 anni);
  • 2 bovini (o cavalli o bufalini) di meno di 2 anni;
  • 5 caprini adulti;
  • 7 ovini adulti.

Per esempio se 100 capre pascolano per 120 giorni all’anno nel bosco aziendale, ricavandone il 50 % del proprio fabbisogno alimentare avremo:

100 capre/5=20 U.B.A. * 120 gg * 0,50= 1.200 gg pascolo extra-SAU

pari ad un apporto alimentare di 12.000 U.F.

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