La selezione delle aziende, vale a dire l’individuazione nominale delle singole unità oggetto di rilevazione nell’ambito dell’indagine RICA, è curata direttamente dall’ISTAT, che provvede a selezionare il campione casuale di aziende agricole a partire dalle liste censuarie a sua disposizione. Questa attività viene realizzata annualmente dall’ISTAT, che adotta la selezione di un panel rotativo aziendale, con ricambio annuo del 20-25%; tale impostazione può subire adattamenti di carattere operativo. In questa fase l’ISTAT tiene conto delle segnalazioni fornite dal CREA-PB relativamente agli esiti delle rilevazioni condotte negli anni precedenti (aziende cessate, rifiuti, non attive, ecc.).
La procedura descritta è adottata anche per la selezione della porzione di aziende sottoposte alla rilevazione con metodologia REA-ISTAT, ai fini dell’indagine REA.
L’ISTAT, compatibilmente con la metodologia adottata per il disegno campionario, aumenta la numerosità del campione teorico fornendo una lista più ampia [1], al fine di contenere il ricorso ad aziende volontarie, nel caso di aziende non disponibili o non rispondenti alla metodologia RICA. Ai conduttori delle aziende incluse nel campione casuale ISTAT invia per posta elettronica certificata [2] una lettera di presentazione delle indagini RICA e REA, a firma congiunta ISTAT e CREA.
L’intero elenco delle aziende casuali (origine ISTAT) è fornito all’ufficio centrale RICA del CREA-PB attraverso l’applicazione CLASS.CE ed esso contiene i dati identificativi delle aziende selezionate e dei rispettivi conduttori (dati anagrafici ed indirizzi dell’azienda e/o del conduttore), nonché gli elementi di classificazione delle aziende, secondo la tipologia comunitaria (Orientamento Tecnico Economico e Dimensione Economica) provenienti dall’ultima rilevazione strutturale e da aggiornare con le indagini RICA o REA in corso. Questo elenco risulta aggiornato ogni anno dall’ISTAT, ma solo parzialmente, dato che può recepire le richieste di aggiornamento relative a 2 esercizi contabili precedenti.
Gli Uffici contabili regionali del CREA-PB, contattati dall’Ufficio centrale RICA, accedono a CLASS.CE e verificano, per le nuove aziende del campione casuale, l’esistenza di tutti i dati necessari all’identificazione delle aziende inserite nel campione della regione di loro competenza. Questa verifica della completezza dei dati forniti, soprattutto di quelli relativi all’anagrafica aziendale e al conduttore (in particolare contatti telefonici e indirizzi email ordinaria e PEC) deve concludersi entro 15 giorni dalla comunicazione dell’Ufficio centrale RICA. In caso di dati incompleti o incongruenti, deve essere fornita tempestiva segnalazione allo stesso Ufficio centrale RICA, perché questo la possa comunicare all’ISTAT.
Qualora la lista casuale predisposta da ISTAT dovesse risultare insufficiente alla piena copertura del disegno campionario teorico, a causa della presenza di aziende inesistenti, cessate, inattive, rifiuti, ecc., è possibile ammettere alla rilevazione RICA anche aziende scelte dai referenti regionali RICA (aziende a selezione non casuale), allo scopo di assicurare la piena copertura del campione teorico, ma sempre nel rispetto della composizione teorica del campione regionale. Per le sole finalità RICA, infatti, è essenziale tendere alla rilevazione di tutto il campione teorico, previsto dal disegno campionario (100% della numerosità indicata dal Piano di selezione, ai sensi del regolamento di esecuzione UE 2015/220 della Commissione). Per garantire tale esigenza è possibile fare ricorso anche a campioni propri degli uffici contabili del CREA-PB (aziende volontarie) o, qualora disponibili, a campioni satellite rilevati dalle postazioni regionali per rispondere a finalità di programmazione agricola regionale, oppure, dove disponibili, anche aziende singole o associate che utilizzano GAIA autonomamente fuori dalla rete RICA. In tutti i casi, la scelta di aziende volontarie deve avvenire nel rispetto della composizione teorica del campione regionale [3].
Nella selezione di aziende volontarie da parte dell’ufficio contabile RICA non devono essere adottati criteri che potrebbero distorcere la composizione del campione (strutture aziendali più semplici, ordinamenti produttivi meno complessi, ecc.); anche in questo caso occorre assicurare la stessa rotazione delle unità contabilizzate prevista per la porzione casuale. Le modalità di selezione delle aziende volontarie, in sostituzione delle aziende del campione casuale che non partecipano all’indagine (non rispondenti), saranno descritte dal referente regionale RICA nella relazione annuale sulla gestione regionale della Indagine RICA.
I dati tecnici e contabili delle aziende volontarie saranno considerati solo per rispondere alle esigenze della Indagine RICA e quindi trasmesse solo alla DG-AGRI e non all’ISTAT per finalità di contabilità nazionale, dato che non provengono dal campione casuale. Le aziende volontarie saranno comunque presenti all’interno della BancaDatiRICA e ad esse sarà assegnato un peso unitario nelle procedure statistiche di riporto dei dati aziendali all’universo.
L’adozione del campione casuale è una scelta nazionale che assicura una maggiore valenza statistica all’indagine, ma non è imposta dalla normativa dell’UE, tanto che nell’ambito della RICA europea è assolutamente prevalente il modello di selezione volontaria delle aziende rilevate nell’ambito dell’indagine. I conduttori di tutte le aziende agricole inserite nel campione RICA confermano l’interesse e la loro disponibilità a partecipare volontariamente all’indagine RICA, sottoscrivendo, all’avvio della fase di raccolta dati, una specifica dichiarazione (cosiddetta Lettera all’agricoltore), disponibile nella sezione Download di CLASS.CE, rilasciata al tecnico incaricato dal CREA-PB di raccogliere le informazioni aziendali.
Ruolo coinvolti | Attività |
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ISTAT |
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Ufficio centrale RICA |
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Ufficio regionale RICA |
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[1] Per ogni strato individuato viene estratto un numero aggiuntivo di aziende definito di anno in anno a seconda delle esigenze operative.
[2] nel rispetto della normativa vigente in materia di comunicazioni tra amministrazioni pubbliche e imprese e, in particolare, del DPCM 22 luglio 2011.
[3] Sono previste eccezioni solo in casi di emergenza, qualora l’attività non possa essere svolta nelle tempistiche stabilite dal presente documento oppure nel caso sia a rischio il raggiungimento dell’80% della numerosità campionaria. In tali situazioni vi è la possibilità di integrare il campione con aziende volontarie, adattando marginalmente la composizione teorica del campione regionale.